Ha fatto il giro del mondo nelle ultime 48 ore l’inchiesta che ha coinvolto direttamente l’Università per stranieri di Perugia e in modo indiretto la società Juventus e il calciatore Luis Suarez. Pesanti le accuse sul famoso “esame farsa” a carico della rettrice Giuliana Grego Bolli, che potrebbe essere travolta dai reati di concorso in corruzione, falsità ideologica e rivelazione di segreto di ufficio.

Ma all’inchiesta penale curata dalla procura di Perugia e dal procuratore capo Raffaele Cantone, si è addizionata nelle ultime ore anche la procura federale della Figc, che indaga sulla posizione della Juventus. Il procuratore della Federcalcio, Giuseppe Chiné, ha chiesto infatti gli atti dell’indagine della magistratura ordinaria di Perugia. All’esame la configurazione di eventuali violazioni sportive.

Il fascicolo è stato appena aperto e le pagine sembrano ancora tutte da riempire. In merito all’affaire Suarez è intervenuto ai microfoni di Luigia Luciani e Stefano Molinari il giornalista di Repubblica Matteo Pinci.

Ecco l’analisi di Matteo Pinci a “Lavori in corso”.

“La procura della Federcalcio ha chiesto oggi gli atti alla procura di Perugia per ravvisare la possibilità di una violazione dell’ordinamento sportivo da parte della Juventus. Nel senso che Suarez non è un calciatore tesserato in Italia e quindi non può certo finire nelle maglie della giustizia sportiva.

Evidentemente la procura federale vuole vederci chiaro, ce lo aspettavamo, però non potrà far nulla contro la Juventus, se non ci sia un dirigente della Juventus coinvolto.

Immagino che gli inquirenti abbiano un dubbio e stiano cercando di capire chi si è mosso per avere dei favori. Il sospetto e il timore è che il caso Suarez sia il più mediatico dei casi che riguardano questa indagine e probabilmente neanche il più grave. E’ evidente che questa sia la punta di un iceberg decisamente più esteso”.


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