Il capitalismo sanitario dice di essere una forma protettiva di governo che limita la libertà, comprime i diritti e all’occorrenza sospende la Costituzione, facendolo a fin di bene, ossia operando per tutelare le vite dei soggetti più deboli.

Ma siamo davvero sicuri che siffatto ordine terapeutico tuteli i più deboli? E chi sono i deboli in concreto?

Secondo un’analisi di classe i più deboli sono coloro che vengono spazzati via grazie alle norme del capitalismo terapeutico. Grazie alle norme durissime e stringenti spariscono le partite Iva, i contratti intermittenti, i fattorini, i bottegai, i negozianti. Tutti soggetti che da un punto di vista di classe con le misure emergenziali vengono annichiliti e spariscono per sempre.

Per converso, dobbiamo sospendere la narrativa dominante. I soggetti deboli sono di fatto coloro i quali, multimilionari, hanno paura, vogliono stare tranquilli, temono la diffusione del virus. Soggetti che solo in apparenza sono deboli, ma in realtà appartengono alla global class dominante e vogliono stare tranquilli senza plebi per strada.

Rovesciando lo story telling egemonico, i veri soggetti deboli non vengono protetti. Al contrario, vengono impietosamente massacrati.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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