L’emozione, il caldo, la paura di essersi già inoltrato in discorsi troppo spinosi, o c’è dell’altro dietro l’apparente gaffe del Senatore Roberto Calderoli in aula?
Si parla di parità di genere in politica, e l’esponente leghista si avventura in una parentesi che forse sente gravitargli troppo sulle spalle, visto che a fatica espone concetti comprensibili al cittadino medio.
Tant’è vero che il Presidente Ignazio La Russa è quasi divertito nell’imbarazzo generale, ma a ‘Lavori in Corso’ lo stesso deputato di Fratelli d’Italia ha in realtà spiegato la bontà del messaggio di denuncia di Calderoli verso atteggiamenti scorretti in campagna elettorale, nei quali più volte il gentil sesso pagherebbe il conto.
Ecco l’intervento di La Russa a ‘Lavori in Corso’.

Lui sosteneva in sostanza che nella pratica della campagna elettorale molte donne vengono, sì, messe in vista, ma solo per fare da vallette ai candidati maschi. Quindi diceva che più donne ci sono, più vallette ci sono, meno ognuna di loro ha possibilità di vincere.

Nella pratica di una campagna elettorale Calderoli ha detto una cosa che spesso è vera, cioè che quelli che pensano di essere eletti, con i più forti di una lista che spesso sono maschi, quando ci sono preferenze, esortano tre o quattro donne a candidarsi in uno scambio reciproco di voti. Solo che tutti li danno all’uomo, dice Calderoli, e l’uomo che è traditore promette spesso di aiutarle tutte e quattro facendogli credere di aiutarle individualmente: “aiuto solo te!”.
Accade che poi non le aiuta per niente e prende i voti di tutte e quattro.

E’ un ragionamento di una partita esistente quello che ha fatto Calderoli, solo che ci voleva un intenditore di campagna elettorale per capirlo“.


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