Davvero v’è qualcuno di tanto ingenuo da ritenere che a settembre l’orribile cerbero giallo-fucsia ci lascerà votare, che dunque l’orribile cerbero giallo-fucsia ci lascerà certificare il suo miserrimo fallimento. Ormai, va ripetendo il logo terapeuticamente corretto, le votazioni appartengono al passato, sono archiviate proprio come le vecchie forme delle democrazie parlamentari. Con l’emergenza non ce le possiamo più permettere, dacché bisogna combattere il virus e, questo il punto dirimente, la salute viene prima della libertà e della democrazia.

Di più il nome della sicurezza delle nostre vite occorre rinunziare a quote sempre maggiori di libertà di democrazia e di diritti. Mica sarete dei vili negazionisti che vogliono che si voti che vi sia la libertà, che vi siano i diritti così mettendo a repentaglio le vite mediante la diffusione del virus? Sembreranno tesi strampalate bizzarre, eppure trovano puntuale riscontro nella realtà fattuale.

Così ha parlato ad esempio il noto virologo Ricciardi: “se la circolazione del virus aumenta a rischio elezioni e scuola”. L’aveva peraltro anticipato qualche giorno addietro il critico d’arte Tomaso Montanari che cinguettava sul suo profilo Twitter proponendo a cuor leggero il rinvio delle elezioni, in nome naturalmente dell’emergenza sanitaria. Il bello è che il suddetto Tomaso Montanari si autoproclama fieramente antifascista. Ci sarebbe da ridere se non vi fosse da piangere, in nome dell’antifascismo propongono di archiviare le lezioni.

Vi è chiaro non è vero dove vogliono realmente arrivare? Prima mandano avanti in avanscoperta truppe di virologi, con lo scopo evidente di dare la legittimazione sacrale della scienza alla loro scellerata scelta politica preordinata e ciò con l’obiettivo chiarissimo di far sì che la scelta soggettiva politica appaia in realtà una necessità scientifica ineludibile. Benvenuti nel capitalismo terapeutico, che dice addio alle libere elezioni, che mette in congedo per sempre la democrazia, che si accomiata in via definitiva dai diritti che ritenevamo irrinunciabili acquisiti. Lor signori vogliono impedire con la scusa del virus le libere elezioni e settembre. Sono mesi che lo vado sostenendo procedendo ostinatamente contro rispetto al coro del politicamente corretto che ormai è anche un terapeuticamente corretto. Siamo nel bel mezzo di una riorganizzazione autoritaria del capitalismo e quel che ho proposto di appellare capitalismo terapeutico. Sono ben consapevole che questa mia tesi riceverà, come sempre, l’aggressione furente di quanti i più sono allineati con il pensiero unico dominante. E tuttavia non è un buon motivo per desistere, occorre procedere (oggi più che mai) controcorrente ben consapevoli del fatto che sono i corpi morti quelli che procedono trascinati dalla corrente. Ciò che è vivo soltanto può procedere controcorrente. 

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE

LEGGI ANCHE: