E’ ormai acclarato un fatto di una gravità inaudita apertamente ammesso tra le righe da alcuni dei principali giornali italiani: tra questi sicuramente il rotocalco turbomondialista “La Repubblica”, che sia pure non in primo piano lo ha riferito sulle recenti morti in Veneto.
Cosa sta accadendo? Per mantenere viva l’emergenza – e con essa il regime emergenziale stringente, il Ministero della Salute sta conteggiando come morti per Covid anche soggetti che si erano negativizzati.

In sostanza anche i soggetti che al momento della morte non avevano più in corpo il virus, sono stati egualmente classificati come morti con contagio da Covid-19.
Riprendendo l’espressione usata da un noto medico qualche tempo addietro, sembra davvero che ogni altra malattia sia scomparsa o sia in sciopero.
L’unica malattia oggi operante in Europa sembra essere il Covid.

C’è peraltro una narrazione niente affatto neutra: si presentano come morti da Covid-19 non soltanto pazienti che avevano altre patologie oltre il Covid, ma adesso la novitas è che vengono classificati come morti con Covid anche soggetti risultati negativi.

E’ un fatto gravissimo, funzionale al nuovo regime di razionalità politica autoritaria che grazie all’emergenza si sta instaurando. Una svolta autoritaria del capitalismo che stava perdendo il consenso delle masse popolari e che per rinsaldare il dominio, deve darsi una svolta autoritaria verticistica.

Non accade solo in Italia, sarebbe un grave errore pensarlo. Se Atene piange, Sparta non ride: la Spagna di Sanchez si sta militarizzando per contenere i contagi, mentre la Germania di Frau Merkel vieta la grande manifestazione contro il regime terapeutico di sabato 29 agosto. Non è detto che non si svolga, intendiamoci, ma intanto è stata vietata.

Occorre prendere il prima possibile le distanze dal distanziamento sociale, mettere la propria faccia per contestare la nuova società fondata sul divieto di assembramento e su norme stringenti che si presentano come sanitarie.
In realtà sono politiche.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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