A consiglio europeo straordinario terminato ormai da diversi giorni e soprattutto a mente fredda dopo i proclami e gli annunci delle ultime ore, si può iniziare a ragionare sull’esito del negoziato che dovrebbe portare in Italia miliardi e miliardi.

Quei quattro giorni e quelle cinque notti di colloqui formali ed informali sono stati contraddistinti da confronti più che accesi. Dissonanti dallo spirito di comunità e solidarietà tra popoli, ormai perduto. A tratti si è trattato di un tutti contro tutti: Paesi del Sud (tra i quali l’Italia) contro Paesi del Nord, capeggiati dall’Olanda; Paesi dell’Est (come l’Ungheria) opposti ai Paesi dell’Ovest, capeggiati dall’Olanda.

Come ha condotto la trattativa in Europa colui che, piaccia o non piaccia, è il rappresentate del Governo italiano, Giuseppe Conte? Il professor Enrico Michetti si è fatto un’idea su ciò che andava detto ai cosiddetti frugali e all’Europa nella sua interezza.

Ecco il commento del Prof. Michetti a “Fuori dal Pallone”.

“Guardate che l’Europa era contenta di dare i soldi alla Grecia. Solo che i greci non avevano capito che quei soldi erano come un laccio al collo, che si stringeva sempre di più. Perché i soldi non ve li regala nessuno. Non pensate che ci sia Babbo Natale in Europa.

L’Olanda andava affrontata in maniera diversa. Tu dici non voglio una lira. Ma voglio che le tasse che pagano le mie aziende siano pari di quelle che pagano in Olanda. Così ritornano in Italia la Fiat, la Mediaset, la Luxottica. Tre colossi nostrani che pagano le tasse in Olanda.

In Olanda tutte le aziende pagano ogni anno 20 miliardi che avrebbero potuto pagare in Italia. Mentre a noi hanno dato le briciole, una tantum, che dobbiamo pure restituire.

E con le riforme che si riforma il sistema. Una riforma è oro. I politici sono tutti uguali: a nessuno interessa più la patria. Dinanzi agli insulti si scansano. Questa è gente votata soltanto alla carriera che per un giorno in più sullo scranno sarebbe disposta a vendere il Paese. E’ questo che mi ripugna”.


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