Roma a picco. L’ultima notte dell’Olimpico ha gettato nello sconforto il popolo giallorosso. La sconfitta secca e senza appello contro l’Udinese è l’ennesimo campanello d’allarme che suona forte e chiaro. Lasagna e Nestorovski hanno messo a nudo limiti e paure di una squadra apparentemente in disarmo.

Squadra e società sembrano ormai due corpi divisi e inconciliabili. Tante critiche sono piovute sulle scelte di formazione di mister Fonseca. Troppe seconde linee mescolate insieme per un mix avaro di qualità tecniche elevate. Le acque della sponda giallorossa del Tevere sono molto agitate, nella sospirata attesa del cambio di proprietà sullo sfondo.

Nel pomeriggio di ‘Radio Radio Lo Sport’  le nostre ‘Teste di calcio’ hanno acceso i riflettori sulle vicende sportivamente nefaste della Roma. In studio Francesco Di Giovambattista con Zeljko Pantelic.

Alessandro Vocalelli

L’analisi sulla Roma può cominciare dal fatto che la Roma continua a divorare allenatori. Per cui con tutte le colpe che sicuramente ha Fonseca e adesso anche lui è entrato nell’occhio del ciclone, se alla fine vengono travolti da Roma Luis Enrique, Zeman, Garcia, Di Francesco e poi Ranieri, credo che parlare dell’allenatore vorrebbe dire guardare il dito e non la luna. La cosa più preoccupanti di ieri è che la Roma nel secondo tempo si è anche impegnata. In 10 contro 11 ho visto una squadra che cercava in tutti i modi di mascherare i propri limiti individuali cercando di giocare. Il problema della Roma è proprio di limiti tecnici. Quando metti tutti insieme Bruno Peres, Fazio, Diawara, Kalinic e Perotti mi sembra quasi un destino segnato.

Stefano Agresti

Francamente non sono stupito. Ora mi sembra che anche le majorette mostrino i denti improvvisamente. Mi sembra, non da quest’anno, che il progetto Roma non esista e sia completamente vuoto. E’ una società unica al mondo per il tempo di assenza del Presidente dalla città del club di cui è proprietario. Francamente la cosa più triste è che ancora oggi si parli di Fonseca. Di Fonseca non si dovrebbe proprio parlare. Perché in un mondo serio oggi si fa l’elenco di tutti gli allenatori che la Roma ha disintegrato. Tutte le volte che si critica Pallotta si continua a sentir dire: ‘Ma ha portato la Roma in semifinale di Champions’. L’allenatore di quella Roma era Di Francesco che pochi mesi dopo come fosse un cretino. Ci sono metri di giudizio sulla gestione di Pallotta per me incomprensibili da anni. Parlare ora è troppo facile, bisognava parlare prima. All’inizio della stagione c’era chi pensava che la Roma fosse a l’anno zero e che Petrachi fosse l’uomo giusto.

Luigi Ferrajolo

Si può dire tutto. Ora tutte le iene che erano appollaiate potranno dire quello che vogliono, ed è giusto che lo dicano. Ieri c’era l’Udinese che non vinceva da gennaio. Il problema non è se questa Roma è tecnicamente valida o meno. Per battere l’Udinese ci vuole poco rispetto a vincere lo scudetto o a qualificarsi in Champions League. Il problema non è la partita di ieri. Stanno coincidendo una serie di cose. Fonseca va discusso perché quando ho letto quella formazione ho capito che partita sarebbe stata. Non ci vuole un genio per sapere che l’Udinese aveva il contropiede. Ha due giocatori veloci in attacco, e tu metti Fazio. Io non capisco perché debba giocare Kalinic che è un ex giocatore. Poi è stato l’atteggiamento della squadra che si è prestata fin dall’inizio al contropiede dell’Udinese. L’Udinese sembrava una squadra e la Roma sembrava un gruppo di undici vagabondi. C’è un problema di preparazione e c’è un problema societario perché in questo momento non c’è chi tenga unito il gruppo e chi aiuti questa squadra a ritrovarsi. La Roma è una squadra sfaldata. C’è la responsabilità dell’allenatore, della società e dei giocatori. Rispetto alla Roma di ieri gioca meglio il Lecce.

Furio Focolari

Sono d’accordo con Vocalelli e Agresti sul fatto della società e hanno ragione da vendere. Però devo dire che quando alle 21.30 ho visto la formazione di ieri ho detto: ‘Ma qui si sta cercando di fare harakiri’. Andiamo a vedere uno contro uno la Roma con l’Udinese. Becao è più bravo di Peres. De Maio è più bravo di Fazio, Fofana è molto più bravo di Diawara. Sulla trequarti De Paul ha 8 categorie di più rispetto a Perotti. Davanti Okaka è migliore di Kalinic. Io allenatore, in questo momento di difficoltà, mi gioco la partita con Dzeko, Mkhitaryan, Kluivert ma non metto in campo quella formazione. Questo dà anche un senso di scoramento generale. Detto tutto questo però, eliminando la società e l’allenatore, ci vuole anche un po’ di dignità. La dignità dove è andata? Che fine ha fatto? Io non l’ho vista in campo.

melli

Franco Melli

Quando una società si imbruttisce, deperisce, crolla, diventa fatiscente da tutte le parti come sta accadendo alla Roma, si devono fare tutti l’esame di coscienza. Per tutti non intendo quelli che avete nominato voi, è sottinteso e troppo chiaro, io intendo l’ambiente. Noi abbiamo un ambiente di majorette che puntualmente ogni estate racconta delle cose, durante l’anno ne racconta delle altre e poi va ad accadere tutto il contrario. Questa è l’unica società che porta avanti come primo dirigente un signore che ha fatto più danni della grandine da 10 anni e riesce sempre a svettare ed essere il primo, mi riferisco a Baldini. Un Presidente che ha a cuore le sorti della Roma, che nel frattempo è diventata un’altra cosa. Oggi c’è un rapporto di indifferenza tra tifosi e società che fa male, fa male al cuore.

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