Prestiti o fondo perduto? Con questo interrogativo sulle spalle dall’inizio della crisi da covid-19, l’Europa si avvicina a grandi falcate ad un bivio: attivare un principio di solidarietà finora inapplicato, oppure continuare lungo il cammino che negli ultimi anni ha generato più recessione che progresso.

Il prossimo passo verso la definizione degli aiuti economici in favore di Paesi come l’Italia sarà il Consiglio europeo straordinario convocato per il 17 e il 18 luglio. Lì, il Premier Giuseppe Conte è chiamato a rappresentare il Belpaese nelle trattative con quegli Stati che profetizzano la linea del rigore e del rispetto di vincoli e parametri: Paesi Bassi, Danimarca, Svezia e Austria.

Parere scettico rispetto ai fondi che, alla fine dei giochi, arriveranno da Bruxelles è quello espresso dal professor Enrico Michetti. Questo il suo intervento, ospite in studio di Stefano Raucci.

Non abbiamo bisogno dell’elemosina olandese

Loro pensano che questo sia il piano per poi accedere ai fondi comunitari. I soldi che arriveranno dall’Europa e dal Recovery Fund. Le opere per farle devi finanziarle. A parte che sono opere impantanate da anni. Sbloccarle significa aspettare i soldi dell’Europa per dargli attuazione.

Era meglio ricorrere alle risorse interne. Perché dobbiamo ricorrere ai soldi stranieri? Perché dobbiamo andare dagli usurai a chiedere i soldi? Perché l’Italia deve corrispondere a quel 10% di famiglie che non ce la fanno?

L’Italia deve essere ad immagine e somiglianza di chi ce la fa. Sennò è uno Stato fallito. Perché devi andare a chiedere l’elemosina agli olandesi? E non risolviamo nemmeno il problema. Oggi abbiamo bisogno dell’elemosina, domani se non cambi le regole dovrai nuovamente ricorrere all’elemosina.

Ma gli olandesi non ci vogliono dare i soldi nostri che si sono già presi. Tu devi andare in Europa e dire basta con i paradisi fiscali. Se tutte le nostre aziende nostre rientrassero dall’Olanda e dall’Inghilterra saremmo liberi. Questo significa fare una riforma reale. No chiedere i soldi e mantenere lo stesso status quo. Loro raccolgono quello che produciamo noi”.

Vietato piegarsi alla barbarie europea

Purtroppo dovremo ancora attendere. Oggi non c’è una classe dirigente politica. Abbiamo degli avventizi purtroppo. Finché non si forma questa classe dirigente politica noi non riusciremo mai a riemergere come Paese. Noi siamo quelli che faremo peggio in Europa.

Non dobbiamo prendere nulla che proviene dall’Europa. Dobbiamo allinearci a quella genialità tipica del popolo italiano. Abbiamo delle regole di civiltà che sono ancora sconosciute in europea. Piegandoci alla barbarie europea non facciamo altro che mortificare il nostro palinsesto normativo”.


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