Quando abbiamo pensato di rifare la scenografia dello studio televisivo, abbiamo pensato ad muro di mattoncini, perchè ricalcasse l’intimità delle radio libere degli anni 70′ costruite in casa, un po’ fai da te, e trasmesse segretamente da giovani ragazzi dalle cantine delle abitazioni dei genitori. Perché ci teniamo ad essere il baluardo dell’evoluzione della radio, come ricorda il nostro claim, ma sappiamo anche quanto sia importante ricordare il passato e le origini di questo magico mondo che è la radio, del quale ci sentiamo allo stesso tempo custodi ed esploratori.

La coincidenza dei mattoncini è tanto bizzarra quanto fatalista, di quelle cose che sembra non accadano per caso ma che sembra siano disegnate dalla sapiente mano del destino. Quella scenografia che si affaccia a salutarci ogni giorno appena entriamo nei nostri studi è lì, come a ricordare quanto ogni singolo mattoncino sia importante al fine di creare un muro solido, in grado di resistere alle intemperie e alle esternalità cui la vita quotidiana ci espone. Un muro in cui sentirsi al sicuro ma liberi.

Ma cosa è un muro?

Il termine indica sia quelle parti degli edifici che ne costituiscono l’organismo strutturale portante, sia opere interne o esterne di altra destinazione: alzare, rafforzare. Ed è questo su cui abbiamo riflettuto in questi ultimi giorni; in quel muro, composto da tanti piccoli mattoncini, ci sono le lettere dei vostri nomi, ci sono i vostri messaggi di sostegno, di apprezzamento, di stima, ma anche le vostre critiche, le vostre delusioni perché è nella diversità di pensiero, nello scambio, che si apprende e che si trova la ricchezza. Non a caso ogni mattoncino è diverso; è diverso nella forma, nel colore, nella grandezza, nel modo in cui si adatta al resto della struttura. Nessun mattoncino è uguale ed è questa imperfezione che rende l’insieme così unico e imperfettamente perfetto. Perché è nell’imperfezione che è insita la perfezione della bellezza.

Abbiamo imparato sulla nostra pelle che il tutto è più della mera somma delle singole parti, e che è quanto mai vero che è un piccolo granello di sale a dare il sapore ad un piatto. Ma soprattutto abbiamo imparato che mattone dopo mattone si può costruire un muro di idee, di pensieri, di amore. Un muro che anche se piccolo può resistere alla forza del tempo. Un muro dove sentirsi liberi ma protetti. Un muro che significa casa: un luogo da cui poter partire e in cui poter tornare, proprio come in quella cantina ricca di sogni, speranza, coraggio.

Un muro testimone di quelle chiacchiere segrete di ragazzi che oggi sono diventate compagnia quotidiana di milioni di persone. Se oggi tutto questo è possibile è grazie a voi perché l’evoluzione della radio siamo noi, tutti insieme, mattone dopo mattone.

GRAZIE

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