L’anno scolastico più convulso degli ultimi tempi è ormai passato in rassegna. Per gli studenti di tutte le fasce di età è già vacanza, ad eccezione di chi sta varcando per l’ultima volta la soglia della propria aula per sostenere la prova di maturità.

Eppure il pensiero dell’intero sistema dell’istruzione italiana è già proiettato a settembre per garantire la regolare apertura delle scuole, covid permettendo. In questo senso diversi commentatori e addetti ai lavori sostengono che gli organi scolastici siano in ritardo rispetto alla regolare tabella di marcia. Ancor più se messa a confronto con il rullino degli altri Paesi europei.

Nel mirino dei critici è finita la politica, con particolare riferimento al Governo, accusato di lentezza e trascuratezza nei confronti degli studenti italiani. Di questo avviso sono Mauro Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio e Sarah Malnerich di mammadimerda.it. Esponenti di due categorie diverse, ma con un obiettivo univoco: la scuola.

Entrambi, Rusconi e Malnerich, sono stati intervistati da Luigia Luciani e Stefano Molinari a “Lavori in Corso”.

Malnerich: “Tutto questo è una vergogna per uno Stato democratico”

La data c’è, però c’è anche questa spada di Damocle delle elezioni. Apertura il 14 settembre e amministrative il 21. Quindi sanificazione prima e dopo. Un’improvvisata. Già su queste date siamo un po’ più caute.

Io ho dato un’occhiata alle linee guida previste per l’apertura. La cosa che mi è saltata all’occhio e negli altri Paesi queste misure le hanno già messe in atto da mesi. Perché negli altri Paesi europei il diritto all’istruzione non è mai passato in secondo piano. I bambini sono a casa da quattro mesi.

Comincia ad essere una vergogna in uno Stato democratico. Si sono ampliate le disuguaglianze in questi quattro mesi. Non solo sociali, ma anche dell’apprendimento”.

Rusconi: “Arriviamo a luglio senza sapere nulla di settembre”

Oggi è stata discussa la bozza di quelle che saranno le linee guida del ministero dell’Istruzione. Purtroppo è l’ennesima indicazione sui comportamenti che le scuole dovrebbero avere. Siamo oberati di indicazioni della Protezione civile, della Regione e chi più ne ha più ne metta.

Per quanto riguarda la riapertura, non abbiamo ancora la certezza su come si debbano mantenere le distanze nelle scuole. In questi due mesi di fuoco dovremo vedere cosa potranno fare alla riapertura di settembre quelle scuole che non hanno gli spazi per mantenere le distanze.

Il re è nudo, siamo in grande ritardo. Arriviamo a luglio e ancora non sappiamo che succederà a settembre“.


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