Le prime 400 milioni di dosi di vaccini anti Covid -19 sono state ordinate dall’Italia, insieme ad altri paesi. Ad annunciarlo è stato il Ministro della salute Speranza.

Il Dott. Giuseppe Di Bella esprime il suo dissenso al riguardo, evidenziando come si tratti di una imposizione rispetto alle possibili alternative che, trattandosi di un virus in continua mutazione, potrebbero dare dei benefici. Un esempio ne è la Clorochina, farmaco utilizzato per la prevenzione e la cura della malaria e screditato più volte da articoli di riviste scientifiche di spicco, come The Lancet, che si sono rivelati poi basati su dati inventati.

Il nostro direttore Ilario Di Giovambattista ha intervistato il Dottor Di Bella, ponendo l’accento sulla corretta informazione scientifica e, successivamente, mediatica che spesso viene veicolata per tornaconto economico. Ecco alcune riflessioni del Dottore emerse al riguardo.

Il monopolio dell’informazione scientifica

Quello che è emerso dalle interviste fatte in radio dà fastidio, le élite che governano la finanza, la politica e l’informazione pretendono di gestire in maniera autoritaria e con monopolio la salute della gente e la terapia. Tutto quello che non deriva da questi centri di potere mette in crisi la loro credibilità. E’ estremamente preziosa la vostra voce come Radio Radio, potete contrattaccare a questo modo di agire e difendere la gente da un’informazione che è pericolosissima.

Per i Metodi Di Bella la gente ci ha messo la faccia, ha portato la documentazione, è incontestabile l’effetto fino alla guarigione stabile avuta dalla cura.
Tutto questo naturalmente non viene accettato da questo regime camuffato da democrazia”.

280 milioni di euro per un vaccino inattivo alla prima mutazione

“Invito a leggere l’articolo di Gioia Locadi sul blog del giornale sul finanziamento: l’attuale presidente del consiglio ha dato a Bill Gates, alla società che dovrebbe fare questo vaccino, sembra 280 milioni di euro dei contribuenti italiani per questo programma terapeutico. Per fare un vaccino che non sia tossico e sicuro, ci vogliono minimo tre anni, e alla prima mutazione viene inattivato. Sono queste le perplessità espresse da De Donno, Tarro, Montagne. Loro dicono: qua vi rifilano un vaccino, ma siete sicuri che abbia superato tutte le prove di tossicità? Di efficacia? Di stabilità? Stanno rastrellando capitali enormi dei contribuenti italiani per un vaccino che se va bene copre fino alla mutazione”.

Il caso The Lancet e dell’infondata guerra alla clorochina

“In questi giorni è successo un fatto gravissimo. Stanno cercando di delegittimare ogni farmaco che ha dimostrato efficacia nel trattamento di questo virus che non viene proposto dai centri di potere, da quelle élite che stanno preparando il vaccino. Il farmaco in questione è la Clorochina. Un fatto di una gravità enorme, è la prima volta che si arriva a questo punto.

Le riviste scientifiche ormai sono inquinate dalla logica del profitto.

The Lancet, rivista scientifica, fa uno studio e lo pubblica a livello internazionale dicendo che la Clorochina è talmente pericolosa che può uccidere più del virus. E’ sconcertante perché un medico con un minimo di esperienza sa che la clorochina si usa da un secolo per curare la malaria e da 40 anni per il lupus e le malattie autoimmuni e non è mai morto nessuno.

A strettissimo giro l’OMS si appropria di ciò e mette fuori uso la Clorochina e dopo due secondi le agenzie italiane del farmaco mettono fuori uso la Clorochina. In seguito 140 medici hanno fatto una verifica: hanno contattato gli ospedali, anche australiani e americani, che la rivista Lancet aveva contattato per fare la statistica, e si è scoperto che hanno fatto un falso. Hanno fatto una statistica su dati inventati.
Chi ha sponsorizzato questo falso? Una rivista di quel livello che faccia un falso di quella portata o è stata ricattata o è stata pagata.

Questi sono i centri di potere che poi vi vogliono far fare i vaccini, ma ve li vogliono far fare in maniera autoritaria. E perché non andava bene? Perché può essere concorrente, un farmaco alternativo all’imposizione del vaccino. Tra siero iperimmune, un po’ di clorochina, sostanze che attivano l’immunità, sono dei mezzi che abbiamo a disposizione per sdrammatizzare questa situazione”.


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