Le imprese italiane manifestano sempre più evidenti segnali di malcontento. Lo testimoniano le parole del neo presidente di Confindustria Carlo Bonomi apparse sul Corriere della Sera di oggi. Un’intervista nella quale viene sottolineata la necessità di un cambio di direzione da parte del Governo nella gestione della crisi per evitare “l’esplosione di un’emergenza sociale già a settembre-ottobre“.

Uno dei grandi settori produttivi nell’occhio del ciclone in questo periodo è il calcio. Una vera e propria industria che in molti sostengono debba riprendere al più presto. Parere diverso, almeno giudicando le più recenti dichiarazioni, è quello del ministro per lo Sport Vincenzo Spadafora che dalla sua pagina Facebook ha fatto sapere questo: “Della ripresa del Campionato per ora non se ne parla proprio… Ora scusate ma torno ad occuparmi di tutti gli altri sport e dei centri sportivi (palestre, centri danza, piscine, ecc.)“.

Chi incarna alla perfezione questo connubio tra industria e calcio è Maurizio Stirpe, presidente del Frosinone Calcio e vicepresidente di Confindustria. Per un commento su quanto sta accadendo Stefano Molinari e Luigia Luciani lo hanno intervistato.

Ecco il punto del presidente Stirpe a Lavori in Corso.

Ritorno alla cultura statalista del ‘900

Io penso che in questo momento, sotto la spinta del sindacato, stia prevalendo una visione basata sul modello novecentesco. Fondato sul conflitto più che sul dialogo. Fondato più sull’invidia e sull’odio sociale. Viene invocata la cultura inefficiente della statalizzazione dell’economia che ha fallito ovunque è stata applicata.

Per cui tutto quello che è mercato sembra il diavolo in questo momento. Non c’è il giusto apprezzamento per chi svolge attività d’impresa. Non c’è il clima favorevole per promuovere un processo di risanamento di cui il nostro Paese ha gran bisogno in questo momento.

Il presidente Bonomi quando lancia i suoi strali, lo fa perché il mondo delle imprese è insofferente verso una cultura che pensa all’improvviso che lo Stato sia diventata la panacea a tutti i problemi. Lo Stato ha già dimostrato in passato di aver fallito su tutti i fronti. Questo sarebbe un rimedio peggiore dei mali che abbiamo”.

Maggiore attenzione dal Governo

Quello che rimproveriamo a questo Governo è che probabilmente l’impresa ed il suo valore sociale non è tenuto nella giusta considerazione quando si prendono determinati provvedimenti. Le parole di Bonomi vogliono stimolare il Governo ad avere una maggiore attenzione verso le imprese

Il tempo per recuperare c’è sempre, anche se le prossime settimane cominceranno a diventare decisive da questo punto di vista. Abbiamo già visto che in due mesi abbiamo perso il 50% della produzione. Ci attendiamo nel secondo semestre di quest’anno una perdita del Pil dell’8%“.

Ministro Spadafora: meno superficialità e più rispetto

Nel caso del calcio pensano che sia un’industria per persone viziate. Qualcuno che naviga nell’oro. Il calcio ha una funzione sociale importantissima e al suo interno si consumano le vicende di tanti imprenditori che vogliono bene a questo strumento di socialità. Questa funzione il Governo non la vuole riconoscere.

Al ministro Spadafora direi solamente che se la serie A non riparte, con tutto quello che porta a livello di mercato e ricavi, si perderebbero molti posti di lavoro, si distruggerebbe uno di quelli che è tra i primi dieci settori più importanti nella produzione di valore all’interno del Paese. Ci vorrebbe minore superficialità nel fare certi tipi di valutazione.

Non c’è rispetto per i sacrifici che fanno le persone che investono su questo mondo. Noi avremmo delle perdite importanti che stiamo già subendo. C’è indifferenza verso questa situazione. Ci si limita a dare giudizi da bar che non sono basati su nessun elemento di conoscenza e di competenza. Incominciamo a farci tutti un’autocritica. A partire da chi è chiamata ad assumere delle decisioni che hanno influenza sulla vita di persone e società.

La stagione deve riprendere

In ogni caso penso che si debba riprendere. Non si può derubricare questo campionato, come se non fosse successo niente. Si deve riprendere quando ci saranno le condizioni.

Una cosa non deve mai essere messa in discussione: la possibilità di ripartire. Perché se lo diciamo per questa stagione dovrebbe valere anche per la prossima. Con questo virus noi dobbiamo convivere.


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