Non è un periodo felice per la maggior parte dei cittadini e non si può dire diversamente per Nicola Zingaretti. Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus il segretario del Pd sembra essere incappato in una spirale negativa di errori e malasorte inaugurata con il celebre aperitivo di Milano durante lo scoppio della pandemia.

Una gaffe sul piano della comunicazione alla quale oggi, 1 maggio, se n’è aggiunta un’altra. Infatti in occasione della Festa del Lavoro sui profili social di Zingaretti è apparso questo messaggio: “Buon Primo Maggio all’Italia che resiste. Oggi più che mai vicini alle persone con l’impegno a creare lavoro. Per l’Italia, per la rinascita, per costruire fiducia“.

Peccato che insieme alla descrizione sia comparsa una foto ritraente tre infermieri dell’ospedale di Zouping, nella provincia orientale di Shandong, in Cina. A scoprire l’ennesimo passo falso di Nicola Zingaretti è stato Federico Palmaroli, vignettista e autore della pagina satirica “Le più belle frasi di Osho”. Luigia Luciani e Stefano Molinari hanno sentito la sua opinione in merito alla vicenda.

Queste le parole di Federico Palmaroli a Lavori in Corso.

Passione per i cinesi

Ingrandendo la foto già si capiva che erano cinesi. Poi basta metterla su un motore di ricerca e veniva fuori. Ma poi proprio i cinesi. Lui ha sta passione che non ne può fare a meno

Quello che fa sorridere è che in qualsiasi altra situazione sarebbe stato anche emblematica. Non ci sarebbe niente di male in realtà. Però se scrivi l’Italia che resiste facendo gli auguri agli italiani fa un po’ sorridere“.

La quarantena secondo Osho

Io non l’ho vissuta molto bene. Ho notato i primi tempi abbastanza creativi. Ricorderete che si cantava dal balcone. Poi ci siamo andati tutti a spegnere.

Per fortuna, dal mio punto di vista, sono cominciate le diatribe politiche che sono il mio nutrimento.

Adesso c’è una gran voglia di uscire e di riprendere una sorta di normalità. Addirittura c’è gente che ha quasi più desiderio di restare a casa perché ha paura di uscire. Una sorta di sindrome di Stoccolma nei confronti del proprio carcere che in questo caso è la casa.

Io penso che sia ridicola l’autocertificazione per scrivere che stai andando da un amico o da una fidanzata. Ci puoi scrivere qualsiasi boiata e nessuno ti verrà a controllare.

In questo secondo me Renzi ha ragione. Perché o dici a tutti non vi muovete da casa come prima, oppure nel momento in cui consenti di andare a trovare delle persone non puoi stare lì a sindacare”.


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