Se il 26 marzo 2018 avessero detto ad Attilio Fontana, appena eletto alla Presidenza della Regione Lombardia, che avrebbe festeggiato il suo secondo anno in piena crisi sanitaria ovviamente avrebbe stentato a crederci. Mai si sarebbe immaginato che la sua Regione indicata come modello da seguire in Italia e da esportare all’estero avrebbe oggi contato 79.369 casi totali di Coronavirus e 14.611 decessi.

Cifre da brividi, soprattutto se paragonate a ciò che è accaduto in altre aree del Paese. Una tempesta che ha colpito il cuore dell’industria italiana. E adesso che le cifre testimoniano una perdita di potenza del virus anche la Lombardia è alla ricerca di una nuova normalità.

Per analizzare quale sarà il percorso della Lombardia lungo la fase 2, Stefano Molinari e Luigia Luciani hanno ospitato il Presidente di Regione Attilio Fontana.

Ecco l’intervista ad Attilio Fontana a Lavori in Corso.

Fontana (Pres. Lombardia) ► “Presto 3 miliardi da dare ai comuni. La mia lettera a Conte? Ecco cosa gli ho chiesto”

Piano Marshall per la Lombardia

Noi abbiamo deciso di immettere sul territorio subito tante risorse. Investiamo 3 miliardi che daremo ad enti locali, Comuni, province. Alcune opere le faremo direttamente noi per cercare di far ripartire subito l’economia, anche la più minuta.

Quest’anno abbiamo già messo 400 milioni che verranno distribuiti ai Comuni con l’unico obbligo di cantierizzare l’inizio dei lavori entro la fine di ottobre. Così facendo diamo la possibilità di dare lavoro a tante aziende del territorio. Si potranno mettere a posto le scuole, costruire ponti, asfaltare le strade, interventi idrogeologici”.

Paura per un contagio di ritorno?

Sono abbastanza confidente. Vedo che le misure applicate vengono rispettate con grande rigore da parte di tutti i cittadini. Spero che questa serietà con cui si affronta questa situazione emergenziale possa dare dei risultati positivi.

Dobbiamo mettere in atto una serie di comportamenti, che magari possono essere una limitazione. Ma che credo possano essere molto utili per evitare che il virus continui a correre”.

Dilazionare gli orari di apertura delle attività

Dico una cosa che ho ripetuto al Governo. Credo che si debbano prevedere delle misure che garantiscano l’impossibilità di contagio diretto tra i cittadini. Se queste misure verranno rispettate si potranno riaprire anche altre attività.

L’unico problema potrebbe essere quello del trasporto pubblico. E’ chiaro che su treni e metro il funzionamento è condizionato dal distanziamento. Si devono evitare le ore di punta nelle quali in passato c’era tanta presenza di cittadini.

Per fare questo, ho mandato oggi una lettera al Presidente Conte per chiedere che ci sia la possibilità di spalmare lungo l’arco della mattinata l’inizio delle singole attività. Quelle sì che creerebbero un problema.

Confido che un intervento di Governo e sindacati ci consentano questa dilazione dell’orario d’inizio delle singole attività per evitare ogni tipo di assembramento”.

Rapporto con il Governo

Io con il Governo ho sempre avuto un ottimo rapporto. Magari ci sono state delle piccole polemiche fondate su diverse interpretazioni ed idee.

Credo che questo sia il momento in cui iniziare una trattativa sindacale da parte del Governo per avere il via libera a questa iniziativa. Se ci fosse l’ok abbiamo già in mano un programma che ci consentirebbe di fare in modo che ci sia una spalmatura dei cittadini e dei lavoratori nell’arco della mattinata”.


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