Tra le tante attività che debbono riaprire c’è anche quella balneare. Dunque con tanta difficoltà coloro che gestiscono le spiagge si stanno mettendo all’opera, perché non si sa come dovranno essere le regole. Per esempio dieci metri quadrati per ciascun ombrellone. Un ombrellone sì, uno no. Una certa distanza insomma che porterà ad avere però la metà dei posti come minimo.

Dunque aumenteranno i prezzi? Si farà mezza giornata per uno? Prenoterà chi può prenotare? E che cosa succederà delle spiagge libere? Sulle quali è impossibile esercitare un controllo, se non magari da parte degli stessi gestori delle spiagge che sono attrezzate.

Ma il problema è più generale. In Italia le spiagge sono diventate private. E’ il paese che ha la maggior parte di privatizzazione delle spiagge perché le concessioni che vengono date sono a vita e questo è contro le leggi europee. Infatti l’Italia è sotto procedura di infrazione per non rimettere in gioco le concessioni sulle spiagge.

Ma questo non è l’unico problema perché vedo che anche il nuovo Ministro Franceschini sta prorogando questa concessione illimitata alle stesse famiglie, così che una famiglia possiede uno stabilimento sostanzialmente per sempre. Questo non è giusto ed è contro le leggi europee.

In più il canone di concessione è talmente ridicolo e così basso da far pensare che il confronto con la Spagna, per esempio, o con la Francia ci vede con canoni venti o venticinque volte meno cari di quelli che vengono applicati nelle altre spiagge. Perché? E’ora di farla finita con questa mafia dei balneari. Pagano pochissimo per avere rendimenti elevatissimi.

Basti pensare al caso del Twiga di Briatore. Flavio Briatore non ha pagato la concessione per il Twiga; è subentrato a qualcun altro che l’ha pagata ed era stata appena alzata la concessione a 20.000 euro l’anno quando prima se ne pagava meno della metà. Ma lui per rilevare quell’attività ha pagato 3 milioni e 900 mila euro, almeno a quanto ci dice Angelo Bonelli, ex portavoce dei Verdi, che ha riportato questa notizia.

Dunque significa che il guadagno è enorme di fronte a una concessione, è il caso del Twiga, ridicola di 20.000 euro si guadagna molto più di 4 milioni di euro che sono quelli pagati da Briatore per subentrare. Nelle altre spiagge magari sarà un po’ meno ma la filosofia è sempre quella. Da noi il bene pubblico demaniale, il demanio di tutti, viene sostanzialmente privatizzato e con la scusa dell’emergenza pandemica le famiglie continueranno ad avere le concessioni come fossero a vita. Tutto questo è contro la legge e contro le direttive europee.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi


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