Il Coronavirus sembra aver trovato un nemico capace di tenergli testa: la plasmaterapia, ossia l’infusione di anticorpi da Covid-19 estratti da pazienti guariti. L’intuizione, già documentata un paio di settimane fa da Radio Radio con le parole del professor De Donno, è arrivata per prima dagli ospedali di Mantova e Pavia dove si moltiplicano le testimonianze di persone salvate.

Nonostante lo scetticismo proveniente da una parte del mondo scientifico, la cura al plasma riscuote sempre più successo in ambito internazionale. Ne è la prova la storia di una ragazza incinta, Pamela Vincenzi, che ha contratto il virus all’inizio di aprile ed una settimana fa è diventata ufficialmente la prima donna incinta al mondo ad essere guarita grazie alla plasmaterapia.

Per raccontare la sua storia e descrivere i suoi stati d’animo di dolore e gioia Pamela Vincenzi è stata intervistata da Luigia Luciani e Stefano Molinari.

Questa la storia di Pamela Vincenzi raccontata a Lavori in Corso.

Angeli e demoni

Io mi sono ammalata di Coronavirus i primi giorni di aprile. Inizialmente avevo una gran febbre che non passava ed è arrivata anche a 39,7°. Quindi hanno deciso di farmi un tampone, ma non siamo nemmeno riusciti ad attendere l’esito perché la mia febbre non scendeva più e mi hanno portata con un’ambulanza in ospedale.

Da lì inizia il mio calvario. La mia situazione peggiora di giorni in giorno. I miei polmoni compromessi, soprattutto quello destro.

Un bel giorno incontro il mio angelo custode, il professor De Donno. Mi spiega che l’unica soluzione possibile e probabile che avesse potuto salvare me e mia figlia sarebbe stata un’infusione di plasma. Così abbiamo fatto la prima sacca di plasma. I valori clinici andavano bene, nonostante io fossi ancora debilitata. Psicologicamente ero a terra.

Per me il dottor De Donno è stato come un papà. Nel momento in cui mi ha vista piangere si è seduto sul mio letto. Una persona d’oro che ringrazierò per tutta la vita.

Comunque dopo la prima infusione hanno visto che i valori fisici miglioravano anche se io psicologicamente non ero ok. Hanno deciso di procedere con una seconda sacca e nel giro di un’ora non avevo più febbre e tosse. Dopo circa una settimana mi hanno fatto i due tamponi di controllo e sono risultati entrambi negativi.

In tutto questo il miracolo è stato che la mia bambina sta benissimo, quindi ha salvato sia me che la mia bambina”.

E chi critica la plasmaterapia?

Preferisco non leggere determinate cose perché mi fanno male. Io ci sono passata, so cosa vuol dire e cosa ho vissuto. Io ringrazierò per tutta la vita questo dottore, che oltre ad essere una persona fantastica è stato un genio.

Chi non capisce spero capirà. Non hanno salvato solo me, ma tantissime altre persone”.


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