L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo sta dando ampio risalto tra i media alla figura dello scienziato. Virologi, epidemiologi e altri esperti che con il Coronavirus si sono posizionati al centro del dibattito pubblico. Alcuni di essi, in particolare, svolgono un ruolo decisivo per il nostro paese, poiché orientano le decisioni del Governo: i membri del Comitato Tecnico Scientifico.

In merito al loro modus operandi, che sta accendendo parecchie discussioni, il Prof. Enrico Michetti è intervenuto ai microfoni di Francesco Vegovich e Fabio Duranti. Questo il suo commento a ‘Un Giorno Speciale’.

“Governati da personaggi inutili, scienziati fanno più attività mediatica che di laboratorio” ► Michetti

La libertà va salvaguardata con il raziocinio. Chi impartisce gli ordini deve tenere conto che se un cittadino ha bisogno di un po’ d’aria ed esce di casa, mantenendo le distanze, non succede il finimondo. Invece oggi siamo costretti ad elemosinare la nostra libertà perché qualcuno ci ha raccontato che altrimenti succede un’ira di Dio. Ma in realtà non è mai successa in nessuna parte del mondo.

Nessuno sa quello che è accaduto in Cina. Nessuno sa la violenza con la quale il virus si è abbattuto in quel territorio. I tedeschi hanno censito tutte le aziende che avevano delocalizzato e in questo caso sono stati magistrali.

Qui nessuno ha fatto questo. Nel quadrilatero dove fortissima è stata la delocalizzazione nessuno ha perimetrato quelle aree. A Roma, una città di tre milioni di persone che al massimo raggiunge allo Spallanzani 25 posti di terapia intensiva, non è avvenuta una pandemia. Non puoi fare 150 miliardi di danni per questo.

Questi apprendisti fanno più attività mediatica rispetto a quella di laboratorio. I veri scienziati si mostrano sempre con grande cautela e prudenza perché studiano.

Noi rischiamo di buttare a mare la vera medicina (che serve) per farci governare da personaggi assolutamente inutili, che non servono. E probabilmente ciò che deriverà dalla distruzione della medicina saranno gli stregoni, altrettanto inutili. La medicina è una cosa seria. Il professor Tarro ha sessant’anni di esperienza alle spalle, per cui perlomeno rispetto”.


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