Il mondo del calcio brancola nel buio. Come per molti altri settori della società anche i club s’interrogano su un’eventuale ripresa dell’attività agonistica. Nel caso specifico della serie A stanno emergendo diversi punti di vista. Alcune squadre vorrebbero tornare in campo al più presto, altre preferirebbero aspettare a lungo.

E poi c’è la realtà dei calciatori che comunque vada a finire potrebbero patire la situazione a livello sia fisico che mentale. Per questo abbiamo provato a sentire l’opinione di un ex giocatore Roberto Baronio, che in passato ha vestito le maglie di importanti squadre come Lazio, Fiorentina, Brescia e che adesso ricopre il ruolo di allenatore.

Queste le sue parole a Radio Radio Lo Sport.

“Capisco che quando ci sono di mezzo gli interessi economici si arriva sempre a discutere e litigare. Si cerca sempre di perderci il meno possibile. Quindi diventano comprensibili certi discorsi fatti da alcuni presidenti. Io che al momento sono al di fuori delle logiche societarie farei fatica a vedere una partita in televisione. Va a stridere con la situazione attuale”.

“Se io fossi calciatore in questo momento la voglia di giocare sarebbe massima. Soprattutto se fossi in testa alla classifica. È ovvio che un giocatore in lotta per il campionato non veda l’ora di finirlo. Allo stesso modo chi sta retrocedendo può dire il contrario. Inutile nascondersi dietro ad un dito. I calciatori non sono robot, anche loro vivono di sentimenti”.

“Secondo me i vantaggi accumulati prima dello stop non sarebbero gli stessi con un’eventuale ripresa. Se penso alla Lazio che stava conducendo un campionato stratosferico adesso è come se si fosse azzerato tutto. A livello mentale non avrebbe la stessa concentrazione di prima”.

“Penso che per alcune squadre che stavano facendo bene può davvero essere considerata un’occasione persa. Vale per il cammino dell’Atalanta in Champions League, per l’Inter di Antonio Conte o per la Sampdoria che stava uscendo dalla zona retrocessione”.


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