C’è una cosa che più di altre indigna lo scrittore Fulvio Abbate, ed è il modo in cui in questa epidemia vengono percepiti gli anziani. Inaccettabile quanto accade all’interno di quelle strutture (guai a chiamarli ospizi!) che li ospitano e ancor più inaccettabile il messaggio che si è diffuso, specialmente all’inizio dell’epidemia, per il quale non importa se a morire è principalmente la loro categoria: “E’ un crimine non riconoscere dignità alle persone anziane”.

In questa intervista ha spiegato a Francesco Vergovich che cosa ne pensa. Ecco cosa ha detto a ‘Un giorno speciale’.

Fulvio Abbate ► “Anziani trattati come scarti: è un crimine! Manca solo la stella gialla sul petto”

“Io credo che siamo in una situazione veramente drammatica. Temo che questa malattia si attesterà per lungo tempo accanto a tumore, ictus e cuore tra le principali cause di morte. Tutte le accortezze quindi sono necessarie.

Io una parola sincera mi sono sentita di doverla spendere per le persone anziane. E’ inaccettabile che gli anziani, i vecchi cosiddetti, siano visti come fossero appartenenti a un’altra razza. Gli anziani siamo noi. Vederli percepiti come persone che possono anche morire perché scarti, vuoti a perdere è inaccettabile, è un crimine non riconoscere dignità alle persone anziane. La cosa più criminale è il modo in cui i vecchi vengono descritti o percepiti.

La strage dei lager, perché molti sono dei lager, negli ospizi, chiamarle residenze per gli anziani è un eufemismo inaccettabile. Adesso tra le iniziative ci sarebbe quella che gli over 60 non debbano uscire: è come se ci mettessero una stella gialla sul petto, come facevano i nazisti con gli ebrei. Lo dico da 63enne, rientro tra coloro che dovranno ricevere la stella gialla. Per l’AIDS c’era il fiocchetto rosso, per questa malattia non hanno ancora creato un fiocchetto?

Io sono per la chiusura, occorre creare una zona cuscinetto che non potrà certo essere quella di quando avremo il vaccino, perché non si sa quando potrà esserci un farmaco. Non vorrei che uscissimo e dopo un mese ci fosse chiesto di riprecipitarci tutti dentro casa perché c’è stata una nuova esplosione.

Mi dispiace che alcuni politici abbiano suggerito per propri interessi di riaprire alle uscite di tutti sperando di recuperare qualcosa che andasse oltre il loro 2,2%”.


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