L’emergenza che tutti stiamo affrontando in questi giorni ci ha fatto scoprire due cose:

  • Non esiste un’Unione Europea
  • Non esiste un’unità italiana.

Nel momento di maggior crisi degli ultimi anni tutte le parole di solidarietà o empatia sono sparite dal vocabolario degli uomini, sostituite dal loro egoismo.
Già, perché guardando i giornali in questi giorni si leggono titoli come “nuovi fondi dall’Europa“, “Arriva il sì dell’Unione Europea” e, dopo un leggero fremito di gioia si pensa che l’UE ci aiuterà con i suoi finanziamenti.

Invece no, si tratta dell’ennesima presa per i fondelli, perché i soldi che arriveranno sono i nostri.
Siamo noi, Stato italiano, che stiamo aiutando noi stessi con una goccia nel mare di qualche miliardo, quando secondo le mie stime ne servirebbero circa 30. E dobbiamo anche bussare con garbo e chiedere all’Europa se – per favore – possiamo usare quella goccia nel mare.

Agli europeisti dico: io non sono antieuro, l’euro è una moneta. Io ce l’ho con il vero colpevole, cioè contro questo tipo di Unione Europea.
Qual è stato l’aiuto dell’Unione Europea? Le nostre imprese non hanno più da vivere, moriamo non solo di virus, ma anche di fame e non a tutti viene garantito il diritto alla salute e per di più dobbiamo chiedere all’Europa – per favore, si intenda – i nostri soldi.

La BCE come se non bastasse (lo ha annunciato anche Christine Lagarde) sta sperperando soldi per operazioni speculative private per salvare le banche francesi e tedesche. Io non so più che cosa dire.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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