Il problema non sono stati gli abitanti cinesi, ma la delocalizzazione. E’ questo secondo il prof. Enrico Michetti, direttore della Gazzetta Amministrativa il casus belli dell’epidemia coronavirus che il nostro paese sta affrontando in modo amplificato rispetto alle altre nazioni europee e, da poco tempo, anche in parallelo con la Cina che abbiamo superato per numero di decessi.

Proprio a partire da ottobre la zona lombarda ha visto intensificarsi il vai e vieni dei suoi imprenditori a causa delle rigide regole che seguono la delocalizzazione delle fabbriche: delocalizzazione che avrebbe coinvolto proprio le zone di Wuhan, creando una sorta di asse “virale” Wuhan-Milano.

Non c’è da stupirsi dunque, tenendo conto della spiegazione di Enrico Michetti, del perché le zone del lombardo-veneto che garantiscono 300 miliardi di spesa pubblica al nostro paese, affrontano ora una tale crisi economico-sanitaria.
Ecco la spiegazione per la rubrica “Usciamo per un attimo fuori dal pallone”.

“Il paziente 0 lo ha portato la delocalizzazione: vi spiego come la Lombardia ha contratto il virus” ► Enrico Michetti

Quel quadrilatero lombardo è una zona che ha delocalizzato. Che cosa hanno fatto: tre settimane in Italia e una in Cina, proprio nella zona di Wuhan, all’interno delle campagne. Le imprese delocalizzano proprio lì.
A quel punto bisogna organizzare tutti gli aspetti logistici, così le merci sono state inserite all’interno di un container, messo in queste chiatte enormi che si possono seguire telematicamente. Finché non viene completata questa operazione tu non te ne puoi andare.

Mi dicevano quindi che loro tornavano malconci ad ottobre e queste settimane gli servivano a riprendersi. Questi signori quindi hanno inoculato il virus madre che ha una virulenza tale da creare gli effetti più devastanti.

Guardate Prato, dove ci sono migliaia di cinesi stanziali: non ‘è un caso e se ci sono sono irrisori. Il problema è che la Lombardia, insieme a quelle macchie in cui si è accanita questa sciagura, contribuisce con 300 miliardi agli 800 di spesa òubblica italiana.

Tornando alle zone che hanno delocalizzato, guarda caso ad oggi il Veneto ha meno casi dell’Emilia Romagna: il problema persiste in quelle zone in cui la delocalizzazione è stata massiva.


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