Il governo Conte II si spacca sulla prescrizione per colpa di Italia Viva?

Da un parte il Movimento 5 Stelle che propone di eliminare la prescrizione, dall’altra Italia Viva che promette battaglia, e nel mezzo, il PD di Zingaretti che prova a mediare le due posizioni.

Il Premier Conte intanto ha come obiettivo quello di trovare un accordo che permetta, al massimo, di rimandare la questione così da poter affrontare prima altri temi che siano meno divisivi per la maggioranza e per il Paese.

Il governo cadrà proprio sulla prescrizione? Si riusciranno a conciliare le posizioni di IV e M5S? La battaglia sulla prescrizione ha principi ideologici o è solo sfida politica?

Ascolta l’intervista a Pietro Salvatori, giornalista di Huffington Post, intervenuto in diretta a Lavori in Corso.

https://youtu.be/OyuJhZPeL6c

“Governo si, governo no? Una manfrina.

I sondaggi di Italia Viva sono devastanti, Renzi ha bisogno di stare sulla cresta dell’agenda mediatica.
Il governo va avanti, non ho nessun dubbio, al momento non vedo pericoli.
Senza i voti di Italia Viva la maggioranza non ci sarebbe più al Senato ma c’è una grande resilienza sulle proprie poltrone quindi secondo me un modo lo trovano.

Il grande problema della prescrizione e dei processi che finiscono in prescrizione è per il 90% sul fatto che i tribunali avendo noi l’obbligatorietà dell’azione penale si ritrovano una serie di affastellamenti di cause che non riescono ad esperire nei tempi in cui dovrebbero farlo.

Non è un paese civile quello in cui un cittadino può essere inquisito a vita.

I tempi per la prescrizione per i reati molto gravi sono già molto lunghi, si parla di 20-25 anni.

Troviamo un compromesso, una cosa che dico io, cui sono contrario, per venire incontro al fine prescrizione mai, mettiamolo ma mettiamo anche la regola che se sei assolto in primo grado sei assolto. Perché se io ho una sentenza dello stato italiano che dice che sono assolto poi devo passare 10 anni a dimostrare la mia non colpevolezza?

L’imbarbarimento di tutto questo ragionamento è che si scorda un principio su cui è fondato lo stato di diritto dello Stato italiano e cioè che un imputato è innocente fino a prova contraria.”


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