Danilo Toninelli, facilitatore per le campagne elettorali del M5S era tornato a far discutere quando, pochi giorni prima del voto, era inciampato in una gaffe confondendo il candidato del MoVimento Simone Benini con un deputato grillino, Davide Zanichelli.

I risultati hanno una valenza esclusivamente regionale o contano come un giudizio sull’operato del governo? Nuovi equilibri all’interno della maggioranza? Quali le conseguenze interne ai partiti?

Intervenendo in diretta a “Lavori in Corso”, intervistato da Stefano Molinari e Luigia Luciani, il senatore ha commentato il deludente risultato che ha attestato il suo partito neanche al 4%.

“Sono gli iscritti al Movimento che hanno votato per partecipare alle elezioni da soli. Le strategie le lasciamo ai vecchi partiti.

Siamo partiti in ritardo sia in Emilia sia in Calabria, ed era evidente che fosse difficile. Conosco perfettamente il nome di Simone Benini, chiunque abbia detto il contrario verrà querelato: estrapolare da un video la stupidaggine di 10 secondi iniziali e raccontarla diversa è un danno d’immagine di cui dovranno rispondere.

Mi sembra chiaro che tanti elettori dei 5 Stelle pur di evitare che vincesse Salvini hanno deciso – essendo un sistema presidenziale – di votare per Bonaccini.

Sapete quante volte abbiamo sentito la frase il Movimento 5 Stelle è in crisi? Il Movimento non è una macchina del consenso, cioè non è impostato su parole funzionali ad avere il consenso ma sui fatti funzionali a migliorare la qualità della vita della gente.

Io non sto esprimendo sentimenti di felicità: le elezioni regionali sono andate male”.


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