Cinque pareggi nelle ultime sette partite. Si può scrivere e dire “crisi Inter”? O è vietato, o è meglio occuparsi di arbitri e di coperta corta, di mercato e di duecento all’ora?

Partita sbagliata, per meriti anche del Cagliari che ha giocato con la testa, sempre con lo stesso ritmo non certo portando via un pareggio non meritato. L’Inter non ha trovato il secondo vantaggio dopo il gol di Lautaro contestato dai sardi per un eventuale fallo dell’argentino, negato comunque dal Var. Poi la squadra non ha avuto fortuna in attacco, là dove Sensi ha sbagliato due conclusioni e Lautaro è sembrato sempre sui nervi mentre il suo sodale Lukaku ha cercato l’azione di potenza più che di intelligenza.

In mezzo al campo hanno ruminato football sia Barella sia Borja Valero, Young all’esordio ha fatto il minino sindacale, suo il cross del gol nerazzurro ma anche molte distrazioni in fase difensiva. Male Godin e l’infortunio di Skriniar ha creato altre disfunzioni alla terza linea. Il pareggio di Nainggolan è stato una pastiglia di cianuro per i dirigenti nerazzurri.

Il finale è stato caotico per colpa della reazione volgare di Lautaro, già segnalato per la sua inquietudine, attore di un’aggressione verbale all’arbitro che giustamente lo ha espulso. Qui sono saltati i fusibili a tutta la panchina nerazzurra, prevedo squalifiche anche per D’Ambrosio e Ranocchia, sempre che arbitro e assistenti abbiano il coraggio di riportare ogni parola nel loro referto. Lautaro salterà l’Udinese ma probabilmente anche il derby. C’è il precedente di Higuain che con la maglia del Milan prese due giornate ma con quella del Napoli addirittura quattro.

Tony Damascelli