Ci sono segnali che il vento è cambiato. Lo devono avere capito quelli del Milan che hanno subìto a Brescia, rischiando anche di buscarle ma hanno trovato la vittoria, pure meritata, grazie al solito, ormai questo è l’aggettivo, Rebic, il croato arrivato per ultimo e già presente per sbloccare il risultato, nel senso della vittoria, contro l’Udinese prima e il Brescia dopo.

Partita non facile per i rossoneri su un terreno gibboso, per il freddo e una manutenzione parrocchiale, buono e veloce il Brescia senza Balotelli, ottimo Tonali nella prima frazione ma poi spentosi al momento finale, Ibrahimovic ha fatto da boa ai colleghi, Leao è uscito per stanchezza e confusione personale, il centrocampo è andato a corrente alternata fatta eccezione per Bennacer che è stato il migliore anche se con errori di frenesia agonistica, mentre la difesa ha ballato troppo ma ha ritrovato Donnarumma reattivo e fortunato su alcune conclusioni dei bresciani.

Il Milan risale, lentamente, quasi in silenzio, meglio così, nessuno se ne sta veramente accorgendo. Nota a margine: in contemporanea a Dortmund il ragazzino multimilionario Haaland ha giocato gli ultimi venticinque minuti e ha segnato due dei cinque gol del Borussia sul Colonia. Altre novità?

Tony Damascelli