Basta Dzeko. Basta e avanza. Non una grande Roma nella canicola salentina, il Lecce fa la sua bella figura nel primo tempo, poi arretra e viene punito dal bosniaco che fa i tripli turni, centrocampista, rifinitore e attaccante.

Kluivert è roba piccola, bene Pellegrini costretto a uscire, Zaniolo resta misteriosamente panchinaro fino a quando non entra in gioco e cambia il ritmo della partita romanista ma brucia occasioni colossali per narcisismo o egoismo.

Mkhitaryan tiepido a parte il passaggio gol e poi ammaccato a un muscolo (ma va?), difesa giusta con Smalling, un po’ meno con Mancini mentre Kolarov ha fatto il solito pendolare sbagliando la stazione quando ha calciato un rigore deviato da Gabriel.

Dopo la noia della prima frazione, la Roma è stata più vivace mentre la squadra di Liverani ha vissuto di strappi, sempre presente Falco che, presumo, finirà altrove prossimamente, l’uscita di Babacar ha tolto peso e pericolosità al Lecce, l’ingresso di Lamantia è stata una speranza e basta, era tutto chiaro e definito anche se fino all’ultimo momento c’è stato qualche timore di beffa.

Tony Damascelli


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