Premesso che un esodo quasi di massa, per un’amichevole di fine luglio, già testimonia la dedizione assoluta, per ciò stesso encomiabile, di una tifoseria che ancora una volta si mostra in grado di trascendere le delusioni dell’annata appena trascorsa. Il pubblico romanista presente al “Renato Curi” ha, a pochi minuti dall’inizio della gara contro la squadra umbra, esposto uno striscione che che va oltre il suo contenuto e il suo significato letterale: “Avete molto da farvi perdonare, testa bassa e pedalare”.

Sintesi mirabile, in rima, di ciò che (non) ha fatto la Roma nella scorsa stagione, accompagnato dal motto più tradizionale tra quelli riguardanti l’impegno richiesto, ciò che ci si aspetta dalla professionalità dei giocatori e l’atteggiamento che al pubblico piacerebbe vedere, sin da ora, anzi da ieri, e sicuramente dal 24 di agosto nella prima uscita casalinga di campionato contro il Genoa.

Uno striscione civile, oltre che propositivo.

Fossimo in Paulo Fonseca, saremmo contenti di uno striscione del genere: al tecnico portoghese la prima parte forse interessa relativamente, ma la seconda è la sintesi dell’atteggiamento che lui ha iniziato a pretendere sin dalla seduta di lavoro.

Qualcuno potrebbe però obiettare che, durante la partita di Perugia, dal settore romanista sono echeggiati con cadenza regolare cori contro James Pallotta. Non è un controsenso, tutt’altro: è un particolare che avvalora il nostro discorso.

Il dissenso e la delusione, ormai annosi, di una parte consistente della tifoseria contro l’attuale dirigenza, non intaccano la dedizione verso il club, non disperdono le presenze, fosse anche per un’amichevole di fine agosto contro una squadra di Serie B. Se non bastasse, i numeri della campagna abbonamenti rappresentano la più autentica cartina di tornasole di questo discorso.

Ricordiamocene, la prossima volta che qualcuno nominerà, come sempre a vanvera, le presunte insidie dell’ambiente romano. 

Paolo Marcacci


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