Quando Toti parlava di “codice sanitario di guerra”: gli scivoloni del governatore nella bufera

Adesso magari sta ricevendo lo stesso trattamento che avrebbe voluto infliggere ad altri“, dice Frajese.
E’ il caso shock degli ultimi giorni: Giovanni Toti, governatore della Liguria, ai domiciliari accusato di corruzione.
Nei prossimi giorni verrà interrogato presso la Procura di Genova. Intanto lo stesso dichiara: “Siamo tranquilli”.
Nel frattempo che si verrà a capo dell’intera vicenda giudiziaria, abbiamo raccolto dichiarazioni meno recenti di quanto Toti parlava di “codice sanitario di guerra“. “Per noi – precisa Fabio Duranti in diretta – Toti è innocente fino all’ultimo. Però, caro signor Toti, lei cosa aveva detto nel passato su noi che invece volevamo far rispettare la legge della natura?“.

Il garantismo è d’obbligo, ma in situazioni diverse, per esempio nel caso dei dubbi inerenti al vaccino Covid, quel garantismo veniva spesso da tanti messo da parte. “Chiederemo restrizioni solo per i non vaccinati“, diceva il Presidente della Regione Liguria all’epoca.
Ancora, “proporrò l’obbligo di green pass in consiglio regionale“. Ad Agorà così si esprimeva: “Logico che se c’è un obbligo vaccinale vi sia poi un atteggiamento dello Stato per farlo rispettare. Non so quanti di voi hanno familiarità con i trattamenti sanitari obbligatori: lo fanno i sindaci che sono titolati a farlo, firmano un foglio di carta sulla base di una perizia medica che dice che – esempio – Giovanni Toti non si cura come dovrebbe, mette a rischio se stesso ed altri, a quel punto interviene la forza pubblica che ti porta in ospedale, ti costringe a determinati trattamenti sanitari che tu non vuoi fare“.

Il commento di Giovanni Frajese a Un Giorno Speciale.