Riflettori puntati sullo scandalo che ha investito il Csm. Il pm Luca Palamara, indagato per aver fatto pressioni per le nomine di procuratori italiani, è stato sospeso dalle sue funzioni. A stabilirlo è stato oggi proprio il Consiglio superiore della Magistratura.

A parlare dello scandalo riguardante il Csm è stato Eugenio Albamonte, ex presidente dell’Anm (Associazione Nazionale Magistrati), ospite questa mattina a “Un giorno speciale”. “C’è tutto un problema , che non è solo della magistratura, ma anche della politica, di democrazia interna, di lobbismo, di soggetti che, all’interno della magistratura, creano delle cupole, delle articolazioni che si muovono secondo interessi privati, personali in contesti in cui dovrebbero operare in contesti generali” ha spiegato, in apertura, Albamonte.

Qual è allora la strada da percorrere, a fronte di questa situazione delicata, la strada per risollevare le sorti della magistratura? Secondo Albamonte “la strada da seguire, che è quella che ha proposto l’Associazione Nazionale Magistrati, sia quella di recuperare un’unità d’intenti dell’intera magistratura“.

Entrando poi nel merito del caso Palamara e alla conseguente perdita di credibilità, da parte dell’opinione pubblica, e d’immagine della magistratura, l’ex presidente dell’ANM ha detto che “quello che abbiamo chiesto è che tutte le persone coinvolte facessero un passo indietro e si ritirassero dai rispettivi incarichi, perché noi pensiamo che prima queste persone sospendono l’attività che stanno svolgendo, e prima è possibile iniziare una nuova stagione”.