La moneta, che circola e non si esaurisce con il rapporto debito/credito tra un fornitore e un compratore, ha una caratteristica fondamentale: è un bene per il quale c’è fiducia.

Basandoci sull’origine della moneta, bisogna ricordare i vantaggi per cui, storicamente, nacque questo strumento di pagamento. Ovvero la riserva di valore, oltre che l’unità di conto e il mezzo di pagamento. E’ fondamentale quindi che io possa, in poco spazio e poco peso, mettere un grande valore, e, soprattutto, che quel valore non sia deperibile. Ci doveva essere, inoltre, un’altra caratteristica fondamentale per l’utilizzo della moneta, ovvero la scarsità.

Per questo motivo, si scelse l’oro piuttosto che l’argento, perché erano dei beni che erano sufficientemente scarsi e che la loro temperatura di fusione era compatibile con le tecnologie di allora.

Si presentò tuttavia una problematica: se gratto una moneta e porto via dell’oro, è difficile poi capire la grammatura di quell’oro. Per ovviare alla cosa ed evitare di farsi fregare dai truffatori di allora, s’impresse l’immagine del sovrano sulla moneta che ci garantisce il valore di quel denaro.

Perché ricordarci l’origine della moneta? Perché è necessario per capire cosa stanno facendo oggi.

Malvezzi Quotidiani, l’appuntamento con l’economista Valerio Malvezzi per comprendere efficacemente i meccanismi dell’Economia Umanistica.


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