A pronunciarsi sulle dimissioni di Francesco Totti, rese note oggi dal diretto interessato, dal ruolo di dirigente nella A.S. Roma, è stato Luciano Moggi, celebre manager calcistico italiano ed ex dirigente della Roma.

Secondo me il problema di fondo non è neppure quella di tenere i simboli, se i simboli non fanno comodo. Anche perché, quando si parla di bandiere, si parla di bandiere che prendono fior di milioni alla fine dell’anno. E’ meglio non parlare di bandiere. Ma, nel caso specifico di Totti, è una cosa un po’ particolare, perché quest’ultimo ha avuto molte richieste dalle società di calcio, e non ha mai accettato niente perché desiderava restare giallorosso” ha detto Moggi durante la diretta di “Lavori in corso”, specificando che “Credo che Totti meriti un apprezzamento diverso da quello che gli è stato riservato alla Roma“.

Rispondendo poi a una domanda di Luigia Luciani, l’ex dirigente ha detto che “I grandi club non condizionano mai i giocatori importanti com’è stato condizionato Totti. Dico una cosa: a prescindere da tutto quello che è stato detto, che Totti non può valere da dirigente come valeva da giocatore, bisogna dire che Totti si è messo alla prova“.

Sulle offerte di lavoro di altre società calcistiche a Totti, Moggi ha osservato che “Tutto quello che accetta Francesco è in attesa che venga fuori un problema nuovo per la Roma, che magari vendano la Roma e lui si possa inserire, perché la passione sua è solo una: la Roma“.

Si prospetta, quindi, un arrivederci Roma e un addio, per l’ex capitano giallorosso? Secondo Moggi “Al momento non è un arrivederci Roma, ma un addio con questi dirigenti qui, perché Totti ha detto chiaramente che con Baldini non vuole niente a che vedere” perché “quelle persone lì non si smentiscono mai“.