E’ passato un anno da un Mondiale a cui non abbiamo partecipato e sembra un secolo. Già, sembra un secolo fa che Insigne guardava le partite dell’Italia dalla panchina e non trovava posto malgrado le difficoltà degli azzurri a trovare la via del gol. Sembra passato un secolo da quando molti dicevano che Verratti no, in maglia azzurra proprio non riusciva a giocar bene.

L’Italia di Insigne e Verratti, due gioielli i loro gol, e soprattutto l’Italia di Mancini ha invece battuto anche la Bosnia, avversario scomodissimo, arrivando  ad un passo da una qualificazione all’Europeo super anticipata. Una squadra che sa quello che vuole, esalta la qualità dei suoi uomini migliori e ha il carattere anche per riprendere una partita molto complicata. Insomma, è veramente forte la sensazione che l’Italia del calcio abbia finalmente intrapreso un cammino virtuoso, completamente diverso dal recente passato: una squadra che si specchia nella qualità, nell’autorevolezza, nella voglia di vincere del suo allenatore. Un’Italia che ha rimontato il gol di Dzeko, un attaccante formidabile che ha confermato ancora una volta quale errore commetterebbe la Roma a cederlo e quale affare farebbe l’Inter a prenderlo. Ma questo è un altro discorso.

Alessandro Vocalelli