Roma – El Shaarawy, prove d’addio. E’ un commiato sempre più probabile quello tra il Faraone e la società giallorossa, causa l’offerta dello Shanghai Shenhua di 18 milioni di euro netti a stagione all’attaccante, che firmerebbe un triennale.
Cinquanta milioni di euro sono una cifra che farebbe tentennare chiunque, ed ElShaarawy sta tentennando in attesa di una proposta della Roma.

Nel frattempo si continua a lavorare per Higuain, con l’attaccante che sembra più crogiolarsi nei ricordi in bianconero che pensare a un futuro in giallorosso. Anche qui i soldi sono una componente fondamentale alla buona riuscita della trattativa: l’attaccante argentino non è certo uno che gioca semplicemente per la gloria e questo rende il tutto più difficile.

Dall’uscita di El Shaarawy all’approdo di Higuain, a Radio Radio Mattino – Sport & News le nostre Teste di Calcio hanno fatto il punto della situazione.

Guido D’Ubaldo

Con tutti i soldi che sono stati offerti ad El Shaarawy credo che l’operazione sia molto avanzata. C’è stato prima un sondaggio poi la società cinese ha fatto un rilancio e credo che sia davvero difficile rinunciare a quei soldi. Anche se poi come abbiamo visto, molti giocatori che vanno in Cina restano per poco e tornano via, è il caso di Gervinho che è tornato in Italia ripartendo dal Parma. Se però l’offerta sarà quella, per El Shaarawy sarà molto difficile rinunciare, in più mi sembra che l’offerta della Roma sia da rinegoziare perché è ancora abbastanza bassa. Per Higuain alla Roma la situazione è complicata perché si tratta di un giocatore che ha un ingaggio altissimo. A me risulta che Fonseca abbia richiesto un giocatore con quelle caratteristiche però mi è stato detto nelle prime riunioni di mercato che Higuain non può venire alla Roma, l’operazione in sostanza non è possibile. serve comunque un giocatore dalle caratteristiche analoghe, cioè forte fisicamente e che faccia salire la squadra: nel 4-2-3-1 di Fonseca è indispensabile un profilo del genere.

Roberto Pruzzo

Sono curioso di vedere cosa fa Petrachi, perché in genere ogni direttore ha un pallino proveniente dalla squadra che ha lasciato e del quale si è convinti che possa far bene. Fossi in lui non esagererei in questo senso, nel caso di Giampaolo ad esempio li lascerei a Genova i calciatori della Samp, a meno che non ci sia un giocatore che ti dà la garanzia di potersi inserire bene anche in un contesto totalmente diverso. Sotto questo aspetto Roma è particolare, non è affatto una piazza facile anche se io penso che non ci sia luogo migliore per giocare a calcio, ma forse i tempi sono cambiati.

Nando Orsi

E’ un po’ l’anno zero della Roma anche se teoricamente questo dovrebbe accadere quando si finisce un ciclo di vittorie, e questa dirigenza non ha portato a casa nulla. Diciamo che si ricomincia, perché quando tu togli un po’ di polvere dai mobili significa che pulisci, quindi andranno via i giocatori più importanti che ti hanno portato in semifinale di Champions e che hanno fatto un mini-ciclo.


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