Quando Conte è stato messo in discussione dopo la partita con l’Ajax… intendevo Allegri“. E’ tutto in questa gaffe lo stato d’animo di Spalletti dopo la vittoria sudata fino all’ultimo respiro con l’Empoli che ha garantito all’Inter l’accesso alla prossima Champions League.
Finisce anche l’avventura di Spalletti in nerazzurro, ricca di contestazioni figlie di alcune rivendicazioni (in stile post-Empoli) ma anche di peripezie. “Se uno prende una decisione e poi si torna indietro, è difficile gestire” – ha sostenuto in zona mista riferendosi al caso Icardi. Il lapsus su Conte nasce da lì. Quando il tecnico, per difendersi, ha inteso sventolare alla società l’esempio di Agnelli, che difendendo Allegri nel post-Ajax lo avrebbe tutelato, a differenza di quanto fatto con lui.

Chiaramente uno sfogo, dettato dal commiato ormai appurato. “Altrimenti saremmo su Scherzi a parte” ha detto, ricordando inoltre le due qualificazioni a sua opera in Champions, seppur soffrendo in modo netto.

“Cosa rispondi alle rivendicazioni di Spalletti?”

Questa la domanda che abbiamo rivolto alle nostre Teste di Calcio, per scoprire se effettivamente le dichiarazioni del tecnico toscano siano legittime, o se il cambio di panchina che si prospetta con ogni probabilità verso “contiana” direzione (attesa la svolta in settimana) è la sola scelta compatibile con un grande futuro per i colori nerazzurri.

Franco Melli

Gli dico che ha fatto due qualificazioni che non sono meritate. E’ un uomo che per certi versi è fortunato perché vai a parlare con chi guarda davvero l’Inter e vedi cosa pensa di lui.
Se siamo ridotti a dire che qualsiasi vittoria va bene è un conto. Ma è pur vero che se l’Empoli avesse segnato quei due tre gol salvati nel finale non ci sarebbe stato niente da dire.

Furio Focolari

Io ho sempre sostenuto che non fosse stato Spalletti ad aver creato il caso Icardi, lui ieri sera lo ha voluto mettere in risalto questo aspetto, ma soprattutto ha capito che non sarà l’allenatore dell’Inter: ha compreso che era praticamente ufficiale.

Roberto Renga

Spalletti ha portato l’esempio della Juventus e secondo me ha proposto l’esempio sbagliato perché Agnelli la sera stessa dell’eliminazione con l’Ajax ha confermato Allegri per poi cacciarlo in seguito – ieri addirittura non era la Juventus, in campo tutti Primavera, per carità, ognuno sceglie di finire come vuole – comunque Spalletti sa benissimo che non sarà il prossimo allenatore e si è tolto qualche sassolino dalla scarpa.
In merito alle sue rivendicazioni ricordiamoci quello che si diceva a giugno, che l’Inter era l’unica candidata a opporsi alla Juventus. Per una squadra che si era così rafforzata dobbiamo dire che è stato un campionato brillante con tre punti in meno rispetto all’anno scorso?


Roberto Pruzzo

Con quello che è successo Spalletti non mi è sembrato così male, è chiaro che dal punti di vista comunicativo ha avuto il suo momento di grande crisi, ha sbagliato, ma è pur vero che glie ne hanno combinate di tutti i colori: io non sono un critico, ma con Lautaro si vince una partita, massimo due. Non puoi dire di vincere le partite perché hai Lautaro.