Ancora è tutto da giocare, il campionato italiano resta in attesa di conoscere un’altra sicura partecipante alla prossima Champions League. L’Inter non riesce a chiudere il discorso qualificazione e dovrà aspettare le prossime giornate per cercare di staccare un biglietto per l’Europa delle grandi.

Un punto che fa sicuramente più comodo all’Udinese che ai nerazzurri, che ha il sapore di un passo indietro rispetto al match con la Juventus.

La partita non ha regalato l’emozione del gol ma, con i suoi ritmi “comodi”, ha comunque offerto agli spettatori un buon calcio (a patto di non prendere come riferimento Barcellona-Liverpool). Da una parte l’Inter con tanto possesso palla e manovre costruite con pazienza – anche troppa -, dall’altra l’Udinese ben organizzata e pronta a ripartire con le sue frecce in contropiede. Nel complesso la voglia della squadra di Spalletti di blindare il terzo posto la porta a cercare la rete con più frequenza, sia con i tentativi dalla lunga distanza dei suoi tiratori, sia con Lautaro Martinez che nel primo tempo non riesce a spingere la palla in rete a un passo dalla linea di porta. 

L’unica certezza è che si parlerà ancora di Var. Sul finale di primo tempo l’Udinese reclama un calcio di rigore non concesso: tunnel di Mandragora su Brozovic e “spinta d’esperienza” per i garantisti, scorrettezza da rigore per i giustizialisti. 

Tirando le somme l’Inter conquista un punto che potrebbe sembrare un rallentamento verso l’Europa ma che in questo campionato, con le concorrenti che vanno in retromarcia, potrà rivelarsi determinante. Chi va piano va sano e va lontano, le pretendenti alla Champions l’hanno preso alla lettera.