Caos AS Roma: “La rivolta di De Rossi e tre senatori contro Totti” è il titolo dell’inchiesta pubblicata su Repubblica di Carlo Bonini e Marco Mensurati. Nell’articolo si fa riferimento a una mail di Ed Lippie, (ex-preparatore atletico dei giallorossi) inviata al presidente Pallotta: “Ricatti e trame di spogliatoio” per citare direttamente l’articolo. E anche minacce, da parte di De Rossi: “vi faccio arrivare decimi”, fiancheggiato da Manolas, Kolarov e Dzeko che avrebbero portato all’addio di Di Francesco, di Monchi e di alcuni membri dello staff, in particolare medici e preparatori. Ecco l’intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani a uno dei due autori, Carlo Bonini.

Perché De Rossi avrebbe voluto far fuori un dirigente che lui stesso in conferenza stampa ha detto non contare niente? “Una domanda legittima – risponde il giornalista – alla quale non so dare una risposta. A un certo punto, per ragioni che evidentemente hanno a che fare con i rapporti interpersonali di ciascuno dei protagonisti di questa vicenda, degli equilibri interni allo spogliatoio hanno raggiunto una massa critica che quella mail, quella sorta di report che Lippie invia al Presidente della Roma, fa deflagrare e comincia a mietere delle vittime”.

Tante domande sulla vicenda e tra le principali c’è indubbiamente l’attendibilità delle fonti: “Se la Roma questa mattina avesse fatto un comunicato dicendo che la mail non esiste, oppure che in quella mail c’è scritto qualcosa di diverso, allora avrebbe un senso interrogarsi su chi è che ha portato fuori strada. Ma nel momento in cui cessa la materia del contendere allora la domanda non è più chi sono le fonti”.

Il nodo della questione sarebbe proprio il quadro generale che questo episodio rappresenta: lo scontro De Rossi-Totti, ma poi anche lo stadio, i risultati di questa stagione, la società che potrebbe essere ceduta: “Sta in questo la forza di questo racconto – commenta – questo è un pezzo di una verità complessiva. Noi abbiamo raccontato quello che siamo in grado di difendere in qualunque sede come ‘realmente accaduto’. Quando parlo di realmente accaduto intendo dire che un giorno di dicembre un signore che si chiama Ed Lippie si è seduto davanti al computer e ha scritto una mail che recita così. E questo sono in grado di difenderlo in qualunque sede. Non avremo difficoltà a dimostrare l’esistenza di questa mail in un processo per diffamazione”.

“Il punto è, questa cosa a un certo punto è accaduta e questo forse spiega anche una serie di altre vicende che altrimenti appaiono inspiegabili. Noi spieghiamo perché il medico della Roma venne improvvisamente allontanato e non mi sembra che quando questo accadde qualcuno riuscì a dare una spiegazione plausibile. Una cosa è certa – aggiunge – chi ha ricevuto quella mail ci ha creduto e non sulla parola ma facendo delle verifiche”.

E lo stadio alla fine si farà? Secondo il giornalista di Repubblica “Lo stadio è decisivo non solo per Pallotta, ma per chiunque domani dovesse comprare la Roma. Da quella decisione dipende il valore di mercato dell’oggetto AS Roma. Io penso che si farà, è l’ultima carta rimasta nelle mani di un sindaco che ha visto ridimensionato il suo consenso. Non vedo la Raggi pronta a fare l’ennesima marcia indietro. In tempi biblici, ma si farà”.

Sulla reazione di De Rossi nello spogliatoio e sulla fatidica frase “vi faccio arrivare decimi” Carlo Bonini infine commenta: “Raccontata da fonti diverse e non collegate tra di loro. L’abbiamo presa per come l’abbiamo scritta. La sensazione è che fosse una reazione emotiva a un acquisto che lo aveva sorpreso e che ai suoi occhi metteva in discussione la sua centralità nel progetto tecnico dell’ultimo tratto della sua carriera a Roma. La risposta emotiva di chi vive l’arrivo di un altro calciatore più giovane nello stesso ruolo come una minaccia e che spiega come questa stagione sia cominciata male”.