Improvvisamente la Roma. Oltre la vittoria, una squadra, finalmente. De Rossi è la garanzia del passato e l’uomo del presente, capitano non soltanto per la fascia che porta al braccio ma per altro, molto altro. A Genova partita acida, aperta, piena di cose e di football, finale con il cuore a mille, soliti errori di difesa che stavano per far crollare il progetto di vittoria, per fortuna Quagliarella ha sbagliato il colpo del pareggio ma sarebbe stata non soltanto una beffa.

La Roma ha meritato i tre punti, indispensabili come ossigeno per chi stava in una stanza chiusa con presenza di gas tossici. Visto il solito Zaniolo, visto anche Scick, nulla di nuovo da Manolas, squadra infine compatta, pronta a soffrire e a molestare, la Sampdoria ha giocato su ritmi alti ma non ha trovato la soluzione d’attacco anche per i meriti di Mirante sempre reattivo.

L’altalena romanista, di risultati e di gioco, non deve ingannare e, soprattutto, stimolare sogni di grandezza. Ranieri ha scelto una formazione fresca in Avanti con la banca della maturità in difesa, energico il centrocampo e varie le giocate in fase offensive, Zaniolo sull’out ha fatto le stesse cose che sa fare quando agisce in zona centrale, ha colpito anche un palo direttamente su corner, bene Cristante e Pellegrini, nulla di eccezionale ma, almeno, una serata non pigra o leziosa ma football secco e di sostanza.

La Roma si ritrova a 1 punto dal quarto posto, dopo la sconfitta del Milan a Torino ma deve attendere il risultato dell’Atalanta a San Siro e della Lazio contro il Sassuolo, per capire e sapere.

Tony Damascelli