“Castrazione chimica? Se ci sono più strumenti per fermare le violenze vanno utilizzati”

Le parole di Jacopo Morrone, Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, riguardo alla proposta Leghista di introdurre la castrazione chimica per i colpevoli di violenza sessuale

La presunta violenza sessuale avvenuta a Vallerano (VT) ai danni di una donna di 36 anni da parte di due ragazzi iscritti a CasaPound, rimette al centro dell’agenda politica il tema della castrazione chimica. Salvini la invoca, Di Maio la rifiuta categoricamente. Inoltre il caso di Monterotondo, che vede Andrea Pulone indagato per eccesso di legittima difesa per aver ferito un 16enne che, insieme ad altri 3 uomini, si era introdotto in casa sua, riaccende i riflettori sulla legge appena approvata sul tema. Ai microfoni di Radio Radio, durante “Lavori in Corso” abbiamo parlato di questi argomenti con Jacopo Morrone, Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia.

Jacopo Morrone “Quello sulla castrazione chimica è un disegno di legge che va affrontato, bisogna parlarne in Parlamento, non è qualcosa da allontanare o di pericoloso nel senso che è sempre qualcosa di volontario che viene applicato anche in tanti paesi dell’Unione Europea. L’obiettivo è quello di far sì che sempre meno persone violentino. Io non so se c’è un solo mezzo per poter scoraggiare persone che violentano, penso che se ci sono più strumenti questi vadano utilizzati“.

Sulla legittima difesa queste le parole del Sottosegretario:

Penso che la stragrande maggioranza dei cittadini non abbia come primo pensiero dopo la scrittura in legge sulla Gazzetta Ufficiale della nuova norma sulla Legittima Difesa di andare a comprare un arma.

C’è un problema nel sistema giustizia, noi abbiamo concorsi per circa 600 Magistrati ordinari e siamo impegnati in una nuova riforma per diminuire i tempi del processo. Oggi abbiamo anche il pericolo della Mafia Nigeriana, che è una mafia silenziosa e la stiamo affrontando è un fenomeno che dobbiamo debellare”.