Il talento di Chiesa, l’astro nascente Kean, il gioiellino Zaniolo.
Se non si può parlare della prestazione dell’Italia contro un avversario praticamente inesistente quale è il Liechtenstein, si può certo parlare di loro che in questo assaggio di europeo hanno iniziato a prendersi l’azzurro dopo una stagione in cui sono stati inaspettatamente protagonisti.

Principali attori lo sono stati anche in questo frangente anche con la maglia azzurra, ma questo lo si poteva supporre.
I due match contro Finlandia e Liechtenstein hanno però scatenato il fervore dei più curiosi, che iniziano a chiedersi se veramente questa sia la volta buona di rivedere il tricolore non ai livelli di Berlino 2006 ma quantomeno tra le big d’Europa, posto in cui per storia e prestigio la nazionale italiana è sempre stata. La sensazione è che la rinascita italiana passi comunque dai giovani favolosi del nostro campionato, ma quanto vale effettivamente il loro talento? Possiamo considerare uno come Barella un potenziale Toni Kross o vedere in Bernardeschi un futuro punto fermo della squadra in stile Griezmann? Le nostre Teste di Calcio rispondono.

ROBERTO RENGA: Non facciamo paragoni affrettati

Non possiamo paragonarci a squadra come la Francia che a centrocampo si presenta con Pogba, Kanté, Matuidi. La notizia vera è che tutte le nostre squadre dall’under 17 all’under 21 giocheranno le fasi finali.
Ma poi non parliamo del solo paragone con mia Francia, ma anche di quello con la Germania: voi vi paragonereste in questo momento alla Germania? Il calcio italiano è in crescita evidente, questo possiamo dirlo ma aspettiamo a fare questi paragoni.

FURIO FOCOLARI: Dopo Mbappé prendo Chiesa

Premesso che la Germania non è nessuno perché è a sole due posizioni da noi ed è finita nella Serie B della Nations League. Non considerate poi le squadre dove giocano, non c’entra nulla: poniamo che il famoso marziano capiti a vedere Juventus-Atletico Madrid, chi prende, Griezmann o Bernardeschi?
Un conto e dire questo, un conto è dire chi prendi tra i migliori giovani d’Europa, io ve lo dico, dopo Mbappé prendo Chiesa tutta la vita, altro che i tedeschi.

FRANCO MELLI: Non ci resta che ridere

Io non canto vittoria prima del tempo. Sì, possiamo aver la speranza ma in un punto basso come quello che abbiamo passato cos’altro possiamo fare? Nel calcio come nella vita i grandi crollano e risorgono, così le nazionali di grande cultura possono affrontare momenti di crisi o rinsavire. Secondo me i giovani che avete citato non trovano ancora riscontri per poterli mettere nell’Olimpo del calcio.

ROBERTO PRUZZO: Risorgiamo dal nostro momento più basso

Come dice Franco c’è solo da aver fiducia visto che abbiamo passato forse il momento più basso nella storia della nostra Nazionale, che poi qualcuno ha affrontato al massimo andando a Zanzibar.