Uno scontro al vertice a dir poco stupefacente, quello a cui abbiamo assistito a “Lavori in corso“, non solo perché l’oggetto della discordia ha visto coinvolti il capogruppo dei Deputati della Lega, Riccardo Molinari e il Senatore dei 5 Stelle Matteo Mantero, ma proprio perché si parla di sostanze stupefacenti.

Un tema su cui è tornato il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ieri in una conferenza stampa alla Camera e che tocca particolarmente l’opinione pubblica perché dal punto di vista politico non potrebbe essere più spinoso in quanto non esiste alcun accordo gialloverde a riguardo. Lo conferma Riccardo Molinari, che in diretta ha affermato: “Diciamo che è un tema su cui ancora non abbiamo trovato convergenza.

“Basta sconti di pena”

Non sembra proprio che ci sia un accordo anche a giudicare dal Ddl della Lega e le soluzioni dei grillini, molto più liberali questi ultimi, molto più protezioniste le proposte leghiste: “L’esigenza di questo disegno di legge serve a superare un problema che abbiamo in Italia, cioè il fatto che il 50% dei reati di spaccio vengano catalogati come fatti di lieve entità“, a causa di una articolo in particolare, il numero 73 del testo unico sulle droghe, responsabile a detta di Molinari, di forti sconti di pena da parte dei giudici a vantaggio degli spacciatori.

“Spacciare morte è un reato serio”

A causa del comma 5 che vorremmo cambiare, il 50% degli spacciatori rientra nella lieve tenuità e di fatto non paga il conto con la giustizia“, sostiene il capogruppo leghista, che dunque ha dichiarato di voler cambiare le direttive soltanto nei confronti degli spacciatori: “Noi non andiamo a incidere sul consumo personale, ma sulla fattispecie dello spaccio, che è già un reato oggi, però ” ha aggiunto, “spacciare morte è una cosa seria“.

In caso di lieve tenuità“, che resterebbe quindi anche dopo l’approvazione della proposta in forma più restrittiva, “il giudice può sempre dare sanzioni minori“, ha concluso Molinari prima di passare al dibattimento serrato coi grillini sulle soluzioni da adottare.

“M5S vuole adottare le norme dei paesi evoluti…”

Il Movimento 5 Stelle vede in maniera diametralmente opposta il modo in cui ovviare, lo ha affermato poco dopo il Senatore pentastellato Matteo Mantero, di recente autore di una proposta di legge di legalizzazione della cannabis a scopo ricreativo, che inizialmente tenta di vedere la questione in modo pacifico: “In realtà il mio intento è quello di Salvini, ovvero combattere lo spaccio di stupefacenti“, ha dichiarato in modo illusorio poco prima di affondare il colpo: “Ma lo faccio seguendo la direzione dei paesi più evoluti e non con provvedimenti di 40 anni fa“.

“I risparmi sulle vicende giudiziarie si potrebbero usare per le cose che fanno veramente male”

Se per la Lega è necessario allontanare lo spacciatore dal consumatore, per l’M5S è necessario fare il contrario, allontanando il consumatore da chi spaccia, consentendo magari l’uso della cannabis in casa: “Grazie al provvedimento si risparmierebbe sui costi della giustizia, la direzione nazionale antimafia ha stimato in proposito 500 milioni spesi per quest’ultima e altri 200 per le forze dell’ordine.”
Ma perché per Mantero è importante quest’esigenza di risparmiare sulle vicende giudiziarie derivanti dalle sostanze stupefacenti? “Perché sono risparmi che si potrebbero usare per grandi quantità e sostanze che fanno male, al contrario della cannabis per la quale non è mai morto nessuno.

“Dovrebbe occuparsene il Ministro Bonafede, non Salvini”

Il Senatore grillino ha salutato con una precisazione perché la questione sarebbe di competenza del Ministro della Giustizia, che in questo caso è il pentastellato Bonafede: “La competenza su questo sarebbe sua, non del Ministro dell’Interno. Sono convinto che il Ministro Bonafede conosca meglio i suggerimenti della Direzione Nazionale Antimafia.”