Reddito di cittadinanza e quota 100 si avvicinano al traguardo. Il decreto legge, modificato da Senato e Camera, è giunto alla versione definitiva e attende solo l’ok dai due rami del parlamento per diventare legge. Con 323 sì il governo ha ottenuto alla Camera la fiducia sul ‘decretone’ contenente le disposizioni sulle due misure (i no sono stati 247 e gli astenuti 4 su complessivi 574 presenti); per giovedì è atteso il voto finale sul provvedimento, che poi dovrà tornare al Senato per la terza lettura.

Il sostegno unico per combattere la povertà dovrebbe aiutare 1,3 milioni di famiglie (compresi gli over 67 che dovranno presentare domanda per la pensione di cittadinanza). Dal 6 marzo, giorno in cui sono aperte le ‘iscrizioni’ alle Poste, sono quasi 200.000 le domande presentate. Il primo assegno dovrebbe essere quello relativo al mese di aprile, e quindi sarà erogato a maggio. L’entrata in vigore del reddito di cittadinanza a partire dal secondo trimestre del 2019 consentirà di risparmiare quasi 2 miliardi: per quest’anno si stima una spesa di 5,9 miliardi, che a regime diventeranno 7,8 miliardi.

L’opportunità di andare in pensione raggiunti 62 anni, con 38 anni di contributi, rappresenta un primo passo di una riforma complessiva del sistema previdenziale. Il costo dell’operazione è stimato in circa 5 miliardi di euro per quest’anno, e la finestra resterà aperta per 3 anni. Le domande presentate all’Inps sono arrivate a quota 100.000 circa.

Nel passaggio del provvedimento alla Camera sono diverse le novità introdotte, a partire da una ‘deroga’ di 6 mesi per coloro che presentano la domanda per il reddito di cittadinanza prima dell’entrata in vigore del provvedimento all’esame del parlamento. Chi invece presenterà domanda dopo la pubblicazione dl in Gazzetta ufficiale dovrà rispettare le nuove regole, come la stretta sui genitori single, sui carcerati e coloro che continuano a vivere insieme anche se, giuridicamente, non sono più una famiglia.

LAUREA: Il riscatto della laurea ‘scontato’, ma a soli fini contributivi, potrà essere richiesto anche dagli over 45.

CARCERATI: I carcerati non avranno diritto al reddito di cittadinanza, così come i condannati e latitanti. Lo stop si applica nei confronti ”del richiedente cui è applicata una misura cautelare personale, anche adottata all’esito di convalida dell’arresto o del fermo, nonché del condannato con sentenza non definitiva”: nei confronti di questi profili l’erogazione del reddito di cittadinanza ”è sospesa. La medesima sospensione si applica anche nei confronti del richiedente dichiarato latitante”.

DISABILI: Il tetto relativo al patrimonio mobiliare sale da 5.000 a 7.500 euro; mentre il massimale della scala di equivalenza viene incrementato fino a 2,2.

CULTURA E SANITA’: La possibilità di andare in pensione con quota 100 avrà delle ripercussioni sull’organico nelle pubbliche amministrazioni. Particolare attenzione viene rivolta ai settori della sanità e della cultura, dove vengono messe in campo misure ad hoc per consentire l’assunzione di nuovo personale, in grado di colmare il vuoto che si verrà a creare con l’uscita di coloro che decideranno di andare in pensione.

ANPAL: Quattro mesi di tempo per nominare il presidente e il direttore generale dell’Anpal. Per l’adozione degli statuti dell’Agenzia nazionale politiche attive lavoro passi ci saranno 6 mesi.

SMS E MAIL: I centri per l’impiego potranno convocare i beneficiari del reddito di cittadinanza anche con ”mezzi informali, quali messaggistica telefonica o posta elettronica”. Gli stessi strumenti potranno essere utilizzati anche dai comuni, per i lavori socialmente utili.

WORKING POOR: I ‘working poor’ rientrano nella definizione di ”stato di disoccupazione” ai fini della fruizione delle opportunità di politica attiva del lavoro, previsti dal reddito di cittadinanza.

REGIONI: Le risorse destinate all’Anpal, pari a 500 milioni nel triennio 2019-2021, andranno divise con le regioni. Dopo le proteste sollevate dagli enti territoriali le risorse destinate all’Agenzia vengono così rimodulate: 90 mln nel 2019; 130 mln nel 2020 e 50 mln nel 2021 per un totale di 270 mln. Le risorse residue, pari a 110 mln nel 2019 e 120 mln nel 2020, per un totale di 230 milioni, andranno alle regioni.

PIANO STRAORDINARIO: Arriva il Piano straordinario per il potenziamento dei centri per l’impiego, che dovrà disporre ”gli utilizzi e il ripiano delle risorse” volte a garantire ”l’avvio del reddito di cittadinanza e, nelle fasi iniziali del programma, azioni di assistenza tecnica presso le competenti sedi territoriali delle regioni”.

CONVIVENTI E GENITORI SINGLE: Dopo la stretta sui ‘furbetti del divorzio’ arrivano ulteriori interventi volti a ”migliorare la selettività ai fini dell’accesso” al reddito di cittadinanza e, allo stesso tempo, ”evitare comportamenti opportunistici”. Come i conviventi che cambiano la situazione anagrafica ma che continuano a vivere sotto lo stesso tetto. O come i genitori single.

PENSIONE IN CONTANTI: L’erogazione della pensione di cittadinanza potrà essere anche in contanti, non solo attraverso la card, come già accade per le prestazioni previdenziali ordinarie.

ASSUNZIONI CENTRI IMPIEGO: I centri per l’impiego potranno assumere fino a 7.600 unità, di cui 3.000 nel 2020 e altre 4.600 nel 2021. Agli enti locali e territoriali viene dato più tempo e vengono introdotte delle semplificazioni per consentire alle amministrazioni di ”ottemperare ai compiti di rafforzare gli organici attraverso le assunzioni previste”.

INPS: L’organo di gestione dell’Inps, e in generale degli enti di previdenza, è formato dal presidente, dal consiglio di amministrazione e dal vicepresidente.

GDF: ”Allo scopo di potenziare le attività di controllo e di monitoraggio” affidate alla Guardia di finanza, sul reddito di cittadinanza, ”la relativa dotazione organica del ruolo ispettori è incrementata di 100 unità”.

PATRONATI: I patronati potranno ricevere le domande dei redditi di cittadinanza.

CARABINIERI: Per ”rafforzare l’attività di contrasto al lavoro irregolare” da parte delle persone che percepiscono il reddito di cittadinanza, i carabinieri rafforzano il comando della tutela del lavoro con 65 unità. Allo stesso tempo, per integrare le persone che saranno spostate, è prevista l’assunzione di altrettanti carabinieri, attraverso un concorso che partirà il primo ottobre. Le spese saranno coperte, in parte, riducendo le assunzioni previste dalla legge di bilancio 2019 per l’Ispettorato nazionale del lavoro di 79 unità.

LAVORATORI GRAVOSI: Viene eliminata la finestra di accesso alla pensione anticipata.