Era un Eusebio Di Francesco disperato quello post-Fiorentina, e altrimenti non sarebbe potuto essere. Non sempre però un allenatore sull’orlo del precipizio si rende conto di ciò che sta per accadere, in alcuni casi nemmeno è interessato a quanto succederà (stipendio docet) ma non l’allenatore della Roma e questo è certamente un aspetto apprezzabile per i tifosi pensanti.

Guai ovviamente a cadere nella trappola della cecità parziale, contestando soltanto una parte dei veri responsabili: non v’è dubbio che sicuramente c’è chi ha più e chi ha meno colpe ma il pianto non giustifica l’errore. Di Francesco di errori ne ha fatti eccome e se si trova sulla graticola nel big match di stasera contro il Milan un motivo c’è sicuramente. Anche qui però le valutazioni sono disparate.

OLIMPICO INFUOCATO – A far luce sulla situazione di tensione ci ha pensato Gianluca Lengua che ai nostri microfoni ha elaborato un possibile scenario del posticipo di stasera, con particolare attenzione al tifo di casa: “Mi aspetto una contestazione sia nel prepartita che nel postpartita“, ha detto l’inviato a “Il calcio è servito”.

IL PODIO DEI CONTESTATI – Ovviamente come già detto, le responsabilità non si distribuiscono in eguali parti (trentatré, trentatré e trentatré, per dirla alla Leonardo Da Vinci troisiano), questo la tifoseria lo sa e lo farà sapere questa sera: “Il primo contestato sarà sicuramente Pallotta insieme a tutta la dirigenza, poi si contesteranno i giocatori (tranne De Rossi appena rientrato)“. L’atteggiamento della squadra dovrà dunque non solo placare l’onda d’entusiasmo rossonera ma anche lo tsunami di rabbia degli spalti, che poi le due cose vanno a braccetto.

DI FRANCESCO RISCHIA – C’è poi la questione allenatore perché nel caso di un altro tracollo sarà inevitabile un allontanamento forzato. Anche qui c’è da chiarire in quali casi, perché “se perde 1-0 non è detto che lasci“, sostiene Lengua, “dipende anche da come si perde perché ci sono tanti modi per perdere di misura, quello che si può dire è che sia probabile l’esonero nel caso di un 3-4 a 0“.

ROMA FERITA – “Mi aspetto una Roma ferita che non so quanto sarà in grado di reagire. Dubito che tutti i giocatori siano con Di Francesco nel senso che non so quanto riescano a seguire le sue indicazioni, quindi è una partita pericolosa. Il Milan sta bene, si è ripreso e Piatek fa paura, è una partita che non ci voleva ora“, dice Lengua in tono definitivo. Roma ferita dunque, ma per dirla alla Stallone, “non c’è pugile più pericoloso di quello che non ha nulla da perdere“: ovviamente solo l’esito ci dirà chi ha ragione, perché soprattutto nel calcio chi finisce al tappeto ha sempre torto.