Allenatore – squadra – società. Questo il trittico contro cui i tifosi si scagliano nei momenti di difficoltà litigando spesso tra loro per stabilire una gerarchia di colpe. Nella Lazio qualche colpevole c’è indubbiamente viste le ultime tre partite in cui la squadra di Inzaghi non ha ottenuto nemmeno un risultato utile segnando un solo gol e visto anche il periodo martoriato dagli infortuni.

Gli errori di Inzaghi

Un parere prezioso sul momento della squadra può certamente essere quello di Delio Rossi. L’ ex allenatore della Lazio (oltre che di mezza Serie A) è intervenuto a Radio Radio Lo Sport, in cui è subito stato interrogato sulla questione Inzaghi: “Io parto dal presupposto che Simone è una persona che lo scorso anno ha dimostrato di essere capace e se lo era l’anno scorso non vedo perché non lo sia più quest’anno. Non è che se adesso le cose non stanno andando come dovrebbero andare ha perso le sue qualità. Tutti questi infortuni invece di solito dipendono molto dalla preparazione“.

Se mancano le eccellenze…

Scansato l’allenatore dal banco degli imputati è il turno della squadra. E’ abbastanza misterioso il fatto che ci siano tanti infortuni i quali sembrano non finire più e soprattutto sembrano essere tutti molto simili. Per Rossi però anche il discorso infortuni va visto in una luce diversa: “Non è tanto il discorso biologico, va visto anche quanto tempo ci mette il calciatore a recuperare. E’ il tempo di condizionamento che va a incidere e soprattutto va a incidere in un momento topico della stagione. La lazio non è la Juve, ci sono quei tre o quattro giocatori che sono un valore aggiunto. Se quelli non rendono come dovrebbero poi devi chiamare in causa gli altri che non sono in grado di farlo come loro“.

Riferimento ai terzini? Furio Focolari ha subito voluto chiarire il messaggio abbastanza criptico di Delio Rossi sui giocatori “non competenti come altri”, chiarendo quantomeno chi fosse chiamato in causa e perché qualcuno continui a giocare fuori ruolo. “Patric nella difesa a cinque è una scelta di Inzaghi“, sostiene Rossi prendendo le sue posizioni: “Lui crede evidentemente in questo sistema di gioco. Preferisce applicare le sue conoscenze schierando un giocatore fuori dal suo ruolo come nel caso di Patric che ha giocato centrale: è puramente un fatto di scelte perché Inzaghi pensa che i suoi giocatori conoscano meglio questo sistema di gioco“.

Questione società

Ad Inzaghi si rimprovera anche di non attingere alle seconde linee in maniera ottimale. Proprio ieri si raccontava di recuperi all’ultimo minuto, di ballottaggi risolti solo al fotofinish. Per Rossi la questione deve andare oltre: “Questo discorso è valido se hai una partita a settimana ma se hai una competizione ogni tre giorni non puoi certamente far giocare sempre gli stessi giocatori, perché poi puoi trattarli come vuoi ma a non farli giocare rischi che nel momento del bisogno poi ti dicano ‘Non mi hai fatto giocare e adesso hai bisogno di me’. Penso che lì però l’allenatore vada anche aiutato, io l’ho sempre detto: a parità di qualità l’allenatore lo fa anche la grande società. Non si spiega che allenatori di squadre di medio livello facciano tutti bene e per esempio quelli che andavano al Milan finora facevano tutti male. Un allenatore va aiutato ma dall’interno, con il lavoro quotidiano che deve essere di stima reciproca“.

I prossimi impegni

C’è spazio anche per proiettarsi sui prossimi impegni, ovvero il derby e le semifinali di ritorno in Coppa Italia. Se dovesse scegliere l’impegno più importante Rossi sarebbe categorico: “Non si deve scegliere quale sia l’impegno più importante perché vorrebbe dire che tu non puoi essere a quel livello“.