Ci sono paesi in cui l’energia costa € 0,004 a KWh; la media europea è di € 0,14, in Italia la paghiamo € 0,21-0,25 e la società (oggi privata) Enel X proprietaria della maggior parte delle colonnine pubbliche per le auto elettriche ci chiede € 0,50 per KWh!
La colonnina pubblica non è altro che una presa di corrente: perché ci stanno chiedendo di pagare più del doppio di quanto paghiamo a casa?
Ma non dovrebbe costare di meno l’energia per la mobilità senza alcuna emissione nociva?

Le auto elettriche ci servono.
Servono a noi, servono all’ambiente e servono allo sviluppo economico del Paese; che senso ha incentivare l’acquisto delle auto non inquinanti se poi per usarle dobbiamo spendere più di quanto spendiamo per benzina e metano?

Il nuovo carburante è l’elettricità; il problema è la reperibilità, e soprattutto il suo prezzo: mettere una colonnina in casa (o in un luogo pubblico) significa installare un apparecchio che ha un valore reale irrisorio, ma se il prezzo che mi offre la colonnina della società privata (pubbliche oramai non ne esistono più) è superiore anche a quello dell’energia di casa allora è chiaro che qualcosa non va.
Di fatto è un disincentivo!
La domanda al nuovo Governo allora è:
esisteranno agevolazioni anche per l’acquisto dell’energia o ci ritroveremo ad avere le auto elettriche spendendo più di prima?

Il Sottosegretario delle Infrastrutture e dei Trasporti Michele Dell’Orco commenta in diretta a Radio Radio: “Il dubbio è giustissimo e del tutto comprensibile. Noi abbiamo scelto di fare un primo passo. Le tariffe sono sicuramente da abbassare, ma è vero anche che adesso il principale ostacolo è la diffusione delle auto elettriche per il loro costo iniziale. Abbiamo scelto di impattare su questo con gli incentivi e con le detrazioni sulle colonnine, poi se si riuscirà a influire anche sui costi dell’energia elettrica, sul ‘nuovo carburante’, sarà certamente positivo”.

Incalzato da Mauro Vergari, Responsabile Ufficio Studi, Ricerca e Innovazione di Adiconsum che osserva: “…è evidente che in Italia sia necessaria una cooperazione più organica tra ambiente, sviluppo economico e trasporti”, il Sottosegretario risponde.
“Vi do una notizia che non abbiamo ancora dato – annuncia Dell’Orco – questo mese partiranno gli ‘Stati Generali per la mobilità elettrica’.
Una sotto categoria della mobilità sostenibile che coinvolgerà il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Ambiente e il Ministero dello Sviluppo economico. Ci sarà anche una call-open attraverso cui tutti potranno intervenire, e seguiranno una serie di tavoli di confronto per capire che cosa si può fare”.

Nell’attesa, in diretta radiotelevisiva siamo riusciti a strappare una promessa a Michele Dell’Orco, che mostra di avere condiviso il problema: “ci diamo appuntamento ogni mese, informeremo i cittadini su ciò che sta accadendo e faremo in modo di verificare se questo confronto porterà a qualcosa di concreto in tempi che non siano più, si spera, quelli della vecchia burocrazia“.

Abbiamo buoni motivi per credere (fino a prova contraria) che il Governo, che ha fatto del concetto di cambiamento un’intera campagna elettorale, attuerà immediati provvedimenti per dare concretezza alle promesse che hanno consentito loro di ottenere il consenso popolare per accedere alla guida del Paese.

Fra quattro settimane, come promesso, chiameremo di nuovo in diretta il Sottosegretario e chiederemo lumi sui progressi.
Vi terremo informati.

Fabio Duranti