Può capitare. Può capitare che una squadra abbastanza allegra in difesa, vedi alla voce Sassuolo, resista all’Inter che da un po’ di tempo aveva presentato le credenziali per essere candidata alla rivoluzione.

Dunque la squadra di De Zerbi viene via da San Siro con uno zero a zero che le sta pure stretto, dal momento che il migliore in campo è stato Handanovic, capace di salvare almeno tre occasioni grandiose costruite dagli emilani. Oltre il portiere nulla, Icardi non l’ha mai vista, la sua dolce metà deve smetterla con i tweet che alimentano soltanto acidi all’interno del club, il ragazzo non si discute ma ogni tanto dovrebbe sputare l’anima per dare una mano a compagni a corto di fiato e di idee. Non sono stupito, questo è il gioco di Spalletti, prevedibile al punto che il Sassuolo ha fatto la sua sporca figura, anche se in difesa ho visto cose che noi umani non possiamo nemmeno immaginare, interpretate da Peluso il quale nel proprio curriculum ha anche una stagione nella Juventus, complici Marotta&Paratici.

Il primo, presente ieri con l’azionista cinese e Zanetti, ha ingoiato bile vedendo la squadra affannata e, tra l’altro, con Nainggolan in panchina, ormai a spasso per Milano. Non trascuro Paratici che ha trascorso il tardo pomeriggio osservando Ramsey che era impegnato con ul suo Arsenal a far fuori le pretese del Chelsea e di Sarri il quale, cocciuto come è, ha lascito fuori Morata e anche Giroud (per piazzarlo nella fase finale, accolto dagli applausi e dai cori dei suoi ex tifosi, proprio come siamo usi fare noi italiani ignoranti) e ha insistito a utilizzare Hazard come falso attaccante centrale, come aveva fatto con Mertens a Napoli.

Torno a Milano, Meazza, san Siro. Il pari è roba piccola e amara per l’Inter che già faceva i conti della serva. La squadra non cresce, non sembra cambiare passo, resta un’ipotesi che non diventa tesi. Se ne riparlerà.

Post scriptum. Il Parma è passato a Udine con un Gervinho da favola. Bei tempi, pensano a Roma.

Tony Damascelli