Il sindaco di Certeveri, Alessio Pascucci, è intervenuto durante la diretta di Un giorno speciale per parlare della recente sentenza relativa all’omicidio di Marco Vannini.

Ha espresso, con decisione, il proprio punto di vista sulla recente sentenza d’appello dell’omicidio di Marco Vannini, suo ex concittadino ucciso nel 2015 da un colpo di pistola sparato da Antonio Ciotoli, Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri e ospite telefonico di questa mattina a “Un giorno speciale” con Francesco Vergovich.

“E’ una veramente molto violenta perché questo ragazzo di 20 anni si è trovato a Ladispoli, a casa della fidanzata, con la famiglia della fidanzata, con la fidanzata presente, il fratello e la fidanzata del fratello, quindi in un ambiente familiare, un posto dove doveva sentirsi protetto e, a un certo punto, viene ucciso da un colpo d’arma da fuoco” ha esordito il primo cittadino, ponendo l’accento sulla versione “fantascientifica che è stata raccontata durante il processo è che, mentre Marco si stava facendo un bagno nella vasca, è entrato il papà della fidanzata per mostrargli le pistole e, inavvertitamente, è partito un colpo. Ora, non so come si possa immaginare che, mentre un ragazzo si sta facendo un bagno, entra un’altra persona in quella stanza per mostrargli le pistole, ma comunque non finisce qui la tragicità. Loro chiamano il 118, poi annullano la chiamata per proteggersi e lo richiamano dicendo che non serve un’ambulanza. A un certo punto capiscono che la cosa gli sta sfuggendo di mano, chiamano una seconda volta il 118 e, nella registrazione audio, resa pubblica perché si tratta di un atto processuale, si sente che dicono che questo ragazzo era scivolato, si era fatto male con un pettine ed era andato nel panico, urlando.”

Viene richiesta un’ambulanza per un incidente domestico semplice, che trasporta il ragazzo al punto di primo soccorso dove muore. In quell’occasione, il padre della fidanzata di Vannini tenta di dire al medico di falsificare il referto, quindi stiamo parlando di un reato inimmaginabile, costruito punto per punto” ha proseguito deciso il sindaco di Certeveri, raccontando la ricostruzione dei fatti dell’omicidio Vannini e aggiungendo, nel processo “emerge che, se i soccorsi fossero arrivati in tempo, se non fosse stata bloccata quella prima ambulanza o se fosse stato detto che Marco era stato colpito da un colpo d’arma da fuoco, lui si sarebbe salvato. Dopo la prima sentenza di primo grado, che era di 12 anni per il principale indiziato e a tutti era sembrata poco dura, ieri c’è stata questa sentenza di secondo grado che ribalta, addirittura, l’esito e porta la condanna a 5 anni. Questa è giustizia? La famiglia di Vannini ieri è stata uccisa di nuovo.

E’ importante raccontare un’ultima cosa: c’è un video che mostra i Ciontoli nella sala d’attesa dell’interrogatorio nel giorno dell’omicidio e si sente che sono d’accordo su cosa raccontare” ha sottolineato Alessio Pascucci, ribadendo con forza che “E’ palese che hanno fatto di tutto per depistare le indagini e per questo è ancora più inconcepibile questa sentenza. Non parliamo di persone che hanno ammesso la loro colpevolezza, ma di gente che, in quel momento, ha pensato a salvarsi la pelle.

E’ inaccettabile che lo Stato dia una pena così lieve a uno che ha lasciato morire così un ragazzo di vent’anni che si trovava in un luogo dove doveva essere protetto. Nessuno renderà alla famiglia e ci renderà indietro Marco Vannini, ma chi l’ha ucciso deve pagare, altrimenti viviamo in uno Stato barbaro e, se viviamo in uno Stato barbaro, vale tutto” ha tuonato deciso il sindaco a fine intervento, aggiungendo che, anche se le motivazioni della sentenza “dovessero essere convincenti, questo non cambia.”