Durante la cena di Natale organizzata dalla S.S.Lazio, mister Inzaghi ha preso la parola: “Penso che stiamo passando un momento un po’ così. Ci sono successe cose che possono capitare in una carriera intera, invece a noi sono accadute in una settimana. Prendere un gol di tacco al 99′, un gol dalla distanza col Francoforte, un gol annullato a Bergamo con una riga che poteva stare 3 centimetri dietro. Ho la fortuna di avere grandi ragazzi, grandi tifosi e una grande società, oltre il mio staff. La Lazio ha passato il turno di Europa League a ottobre, siamo a due punti dalla Champions. Nonostante tutto, questo gruppo va applaudito per ciò che ha fatto quest’anno e in questi tre anni. Le famiglie si vedono nel momento del bisogno, ci sono problemi perché anche io vorrei di più. Ma tutto sarà risolto perché la Lazio è forte e ci sono tutti gli ingredienti. Con l’unità di tutti quanti, potremo ripartire con grande slancio per fare sei mesi finali bellissimi. Riporteremo la Lazio in alto in classifica, buon Natale”.

Successivamente è toccato al presidente Lotito: “Sono convinto che con l’aiuto di tutti otterremo grandi risultati. La squadra ha i numeri per dettare l’indirizzo del nostro campionato. Dobbiamo crederci, sta tutto lì. La determinazione, lo spirito e l’umiltà sono fondamentali per poter conseguire i risultati. Anche i tifosi svolgono un ruolo fondamentale, determinano nei giocatori la responsabilità di doversi assumere la voglia di raggiungere gli obiettivi per se stessi ma anche per gli altri. La Lazio ha sempre sofferto nella sua storia, invece adesso ho detto ad alcuni calciatori poco fa che forse si sono imborghesiti. Ci serve la rabbia e il furore agonistico, non bisogna pensare che i risultati possano arrivare da soli. Chi sta qui deve avere l’orgoglio dell’appartenenza. Tutti insieme dobbiamo raggiungere l’obiettivo, questa cena di Natale serve per creare lo spirito familiare. Ripeto, possiamo abbattere lo strapotere del Nord come dissi a piazza San Silvestro. Speriamo che queste feste siano portatrici di buoni doni”.