E’ fatta, la procedura d’urgenza per il passaporto vaccinale ha passato la prima votazione. L’Europa va verso la dotazione, dopo l’approvazione di Parlamento Europeo, del cosiddetto “Green Pass“, una procedura che prevede la semplificazione delle pratiche per chi oltrepassasse la frontiera in epoca di Covid. “Ma niente discriminazioni“, chiosa l’Europarlamentare di Forza Italia Salvatore De Meo.
Il pericolo per chi non voglia o non possa vaccinarsi per motivi di salute sarebbe quindi – a detta dell’eurodeputato – semplicemente quello di impiegare più tempo con la burocrazia.
Non un lasciapassare quindi, ma un “semplificatore”, per parafrasare le parole del deputato che ha spiegato il provvedimento made in UE a ‘Lavori in Corso’.

“L’Europa riprenda in mano la questione vaccini”

“Il Presidente Draghi, già dalla scorsa volta, diede una sterzata e non esitò a rimproverare l’Unione Europea di avere un ruolo più concreto e soprattutto assumere una regia sul coordinamento, sia nella fase della produzione dei vaccini che della distribuzione. Sicuramente qualche criticità c’è stata e non la possiamo negare ed è per questo che bene ha fatto il Presidente Draghi a fare un appello, perché in Europa non ci potrà essere mai ripartenza vera se non va a buon fine una campagna vaccinale: campagna che ha subito ritardi e un forte rallentamento dovuto al fatto che alcune vaccinazioni hanno creato dei problemi. La mancata trasparenza iniziale ha creato sfiducia nei cittadini. Mi auguro che l’Europa da questo momento in poi sappia riprendere in mano la questione.

Passaporto vaccinale: come funziona?

Il risultato sulla questione del Green Pass è stato reso noto. La procedura di urgenza per il passaporto vaccinale è stata approvata con un’ampia maggioranza. E’ evidente che bisogna trovare un giusto equilibrio su quelle che sono le garanzie sulla privacy, sulla sicurezza e soprattutto della salute. Il passaporto avrà l’obiettivo di certificare che la persona sia stata vaccinata. Siamo fiduciosi che questo percorso vada a buon fine perché è l’unico modo che possiamo mettere in campo, parallelamente alla campagna vaccinazioni. Non esiste passaporto se non c’è la possibilità per tutti di essere vaccinati.
Non esiste discriminazione: passaporto non significa che gli altri non possono viaggiare. Faranno le procedure previste oggi. Il passaporto semplifica le procedure”.