Ritarda la sempre più probabile nascita del Governo Draghi a causa delle operazioni interne al Movimento 5 Stelle. Se da un lato però ci sono i dubbi e le riserve della politica, dall’altro il Presidente incaricato ha già intrapreso il dialogo con il cosiddetto Paese reale. Dopo aver passato in rassegna il secondo giro di consultazioni con le forze politiche, Mario Draghi oggi ha sentito anche il mondo delle imprese, le associazioni di categoria, del terzo settore e i rappresentanti degli enti locali.

Al riguardo il Presidente dell’Unione Province Italiane, Michele De Pascale, ha parlato personalmente oggi con il Presidente incaricato Mario Draghi. “La discussione che si è svolta oggi per noi è stata molto costruttiva“: ha riferito De Pascale ai microfoni di Luigia Luciani e Stefano Molinari, rassicurando sulla partecipazione attiva degli organismi territoriali provincia per il rilancio del Paese.

Ecco l’intervento in diretta di Michele De Pascale a “Lavori in corso”.

“La discussione che si è svolta oggi per noi è stata molto costruttiva. Immagino che sia stata la stessa cosa anche con le forze politiche, penso che si stia costruendo una prospettiva di Governo che può intercettare i bisogni degli italiani.

Io ho usato questa metafora. Penso che il Governo, sia per affrontare la sfida vaccinale che per affrontare la campagna di investimenti che riguarderà il Recovery Plan, abbia bisogno di un esercito civile e secondo me i sindaci, i presidenti di provincia e gli amministratori locali hanno questo spirito qui. Davanti a obiettivi condivisi bisogna essere fisicamente nel territorio e attuare gli indirizzi che il Governo vorrà promuovere.

Sulla gestione della pandemia c’è stato un grandissimo coinvolgimento. C’è stato un confronto costante. Anche sulla partenza del Recovery Plan c’era stato un confronto poi, a un certo punto, anche per il pressing di alcune forze politiche, qualcosa non ha funzionato. Forse il Governo si è sentito sotto attacco e ha centralizzato le decisioni. Cosa che noi avevamo sottolineato. Ora c’è una fase nuova e dobbiamo vivere nel presente.

La coerenza è un valore. Io penso che ci sia una coerenza di fondo rispetto a quella che è di fondo l’impostazione che Draghi sta seguendo. Il PD non deve avere alcun tentennamento e alcun imbarazzo nel giocare questa partita e mettere a disposizione le sue personalità migliore per il Governo del Paese. Se altri hanno cambiato idea sarà più un problema loro che nostro, non può essere un problema nostro se altri cambiano idea.

Non mettiamo becco sulla compagine di Governo, ma io personalmente auspico un’assunzione di personalità anche da parte dei leader politici. Questo è il mio auspicio personale. Non ripercorrerei la strada del Governo Monti, che in questo ebbe un tragico limite”.