L’UE impone una multa da quasi 3 miliardi di euro a Google, ma in plenaria all’Europarlamento qualcuno solleva i primi dubbi.
“Maxi-multa” a Google da parte dell’Unione Europea. 2,95 miliardi sono stati inflitti dalla Commissione europea all’azienda di Mountain View. L’accusa? Abuso di posizione dominante nel settore della pubblicità online. Google avrebbe favorito sé stessa nell’adtech, a scapito dei concorrenti. Lo fa sapere Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva della Commissione Ue, durante la plenaria di lunedì 20 in Europarlamento.
“Google ha favorito illegalmente i propri servizi di tecnologia pubblicitaria a scapito dei concorrenti, degli inserzionisti e degli editori online. Il suo comportamento ha determinato prezzi più elevati per gli inserzionisti e una riduzione dei ricavi per gli editori pubblicitari, come i media. La Commissione ha concluso che le pratiche di Google sono illegali ai sensi delle norme Ue sulla concorrenza e ha imposto una multa di 2,95 miliardi di euro. Abbiamo anche chiesto di porre fine a questo comportamento illegale: ora l’azienda deve presentarci i propri piani per farlo. Se non riuscirà a elaborare un piano fattibile, potremmo imporre un rimedio adeguato”. Qualcuno però a Strasburgo solleva dubbi. Virginie Joron, deputata del gruppo PfE, lo considera un “passo positivo”, ma “purtroppo conosciamo bene la musica delle grandi dichiarazioni che nascondono casi giuridici mal costruiti che finiscono in un disastro giudiziario”.
Ascolta l’intervento tradotto in italiano.










